RIPRESA SFASATA IL RISCHIO È L’INFLAZIONE

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DALL’INIZIO del 2021, in un contesto post pandemia caratterizzato dall’avvio delle campagne vaccinali su vasta scala, le economie sono entrate in un ciclo di ripresa che appare però sfasata. L’Europa e il Giappone prevedono infatti ancora un output gap (la differenza tra il prodotto interno lordo effettivo e quello potenziale) negativo per il 2022, mentre negli Stati Uniti l’economia inizia a surriscaldarsi. Quali possono essere quindi le conseguenze di questo sfasamento del ciclo economico per impostare strategie d’investimento alla vigilia del secondo semestre dell’anno? L’inflazione negli Stati Uniti – mentre non esiste la stessa prospettiva di rialzo dei prezzi e quindi dei tassi in Europa - rappresenta un rischio globale per i mercati? E come trarre vantaggio dalle opportunità di diversificazione offerte dalla situazione attuale e dalla divergenza tra i diversi blocchi economici?

"A breve termine – spiega Raphaël Gallardo, Chief Economist di Carmignac – le misure di stimolo finanziario e il risparmio forzato accumulato durante il lockdown generalizzato presuppongono una vigorosa ripresa della domanda delle famiglie e delle imprese nel 2021. Si creano pertanto tensioni inflazionistiche transitorie, dovute all’insufficienza dell’offerta in settori quali i semiconduttori, i trasporti (stradale e marittimo), i materiali da costruzione e alcuni metalli legati alla transizione energetica (rame, cobalto…)".

La pandemia inoltre, aggiunge Gallardo "ha accelerato le forti tendenze già in atto di digitalizzazione, deglobalizzazione e decarbonizzazione; ma se la prima crea uno shock positivo dell’offerta, le altre due rappresentano invece shock negativi, che possono generare un rimbalzo più duraturo dell’inflazione". Alla luce di questa analisi come diversificare gli investimenti per la seconda metà dell’anno? Per Kevin Thozet, membro del Comitato investimenti di Carmignac è ancora possibile trovare valore sui mercati azionari attraverso investimenti equilibrati sia in società favorite da driver di crescita di lungo termine (numerose negli Stati Uniti e in Cina) sia in società che beneficeranno della ripresa economica (soprattutto in Europa).

Thozet quindi consiglia "un atteggiamento prudente verso i settori più ciclici" mentre si possono trovare opportunità anche sui mercati del credito. "Ma – conclude Thozet – a causa dei rendimenti obbligazionari molto bassi, bisogna uscire dai sentieri battuti e ricercare rendimento nei Paesi emergenti o in settori di attività un po’ più esposti o con tesi di investimento più complesse da analizzare".