PARLARE DI SOLDI CON I FIGLI: UN TABÙ PER 4 GENITORI SU 5

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TRA LE MILLE SFIDE da affrontare quando si tratta di educare i bambini, una di quelle più importanti è la questione del denaro e di come trasmettere ai figli una buona educazione finanziaria. Un problema che quattro genitori su cinque non sanno come gestire e che segna in maniera decisiva il futuro dei piccoli, visto che da adulti quelli di loro che hanno ricevuto una buona educazione finanziaria si indebiteranno fino al 75% in meno rispetto a chi questa educazione non l’ha ricevuta. "I genitori non sanno come insegnare ai figli le buone abitudini sull’utilizzo del denaro, a che età iniziare e come farlo" spiega Alfio Bardolla, fondatore di ABTG, società di formazione leader in Europa quotata a Piazza Affari. A sostegno della sua tesi, Bardolla porta i risultati di un’indagine che rivela come per un gran numero di italiani la finanza personale sia un argomento di conversazione difficile da gestire, molto di più della politica, della religione e persino della morte. E questo accade anche all’interno delle famiglie.

Bardolla smonta la convinzione diffusa secondo cui i bambini non dovrebbero preoccuparsi dei soldi: "Quello che si dovrebbe fare è spiegare loro che il denaro è una risorsa e che va rispettata come tale". In più, nell’era della crisi economica causata dagli effetti della pandemia, l’educazione finanziaria diventa parte della formazione di base per qualsiasi famiglia, indipendentemente dalla posizione economica. Secondo Bardolla si dovrebbe iniziare a includere conversazioni con i figli sul denaro dall’età di 4 anni, in modo che i bambini familiarizzino con questo tema e imparino così a dargli il giusto valore e a non considerarlo scontato. Ovviamente non si tratta di spiegare i dettagli più tecnici della finanza, per ogni età ci sono concetti di base che possono essere inclusi nell’educazione finanziaria. Dall’età di quattro anni si può iniziare a educare a concetti legati al risparmio, come guadagnare denaro e perché ci sono persone che ne hanno più di altre. Un primo passo altamente raccomandato è che, sempre dal quarto anno di vita, i bambini abbiano il loro salvadanaio per iniziare a risparmiare. Contestualmente occorre insegnare loro il valore di ogni cosa che possiedono, cercando di essere un esempio sano.

Più tardi, tra i sei e i nove anni, è consigliato parlare di cosa significa “costo opportunità”, cioè se acquisti una cosa non avrai abbastanza soldi per comprarne un’altra. Inoltre, a questa età si può iniziare a dare loro ricompense finanziarie per svolgere dei compiti. Tra i 10 e i 15 anni, quando i bambini sono già consapevoli della realtà e possono assorbire differenti concetti finanziari, è tempo di insegnare loro a essere soddisfatti di ciò che hanno e valorizzarlo senza dover avere per forza le ultime novità sul mercato, che nella maggior parte dei casi sono anche le più costose. A questa età è opportuno lasciare che i figli inizino a gestire i loro soldi e quindi insegnare loro il pericolo del debito. È il momento perfetto per progettare i propri budget e imparare a rispettarli.

Al di là delle diverse condizioni economiche di ciascuna famiglia, ci sono spesso casi in cui si hanno risposte diverse. "Ad esempio – continua Bardolla – io ho due figli che hanno un anno di differenza e che hanno ricevuto la stessa educazione, eppure per le loro caratteristiche personali reagiscono in modo diverso: mia figlia Arianna risparmia molto, mentre mio figlio Silvio spende tutto quello che ha fino all’ultimo centesimo, e quindi gli insegnamenti di educazione finanziaria si devono adattare alla personalità di ciascun soggetto. In un mondo digitale e con accesso a tutti i tipi di pagamenti, è essenziale infondere nei bambini di oggi un minimo di istruzione sul denaro, sul risparmio, sull’auto-gestione e sull’indebitamento. I bambini saranno esposti alle spese e noi dobbiamo prepararli come vengono preparati in altri aspetti della loro educazione".

Tutti temi che verranno discussi dal 17 al 19 settembre nel Wake Up Call, un intenso corso della durata di tre giorni in grado di spiegare le tecniche per costruire la propria libertà finanziaria, intesa come la capacità di mantenere inalterato lo stile di vita senza dover necessariamente lavorare otto ore al giorno, grazie a entrate automatiche costruite su quattro asset: Trading, Immobili, Internet e Business. "Wake up Call si rivolge a tutti coloro che vogliono avere un piano preciso per ridisegnare il proprio futuro e più tempo libero per sé e per la famiglia – conclude Bardolla – Durante il corso parleremo di denaro liberamente e senza pregiudizi, aiutando i partecipanti a capire come ottenere entrate automatiche per non dipendere più da una sola fonte di reddito e a costruire il proprio percorso verso la libertà finanziaria".