CURARE L’ANSIA DA FINANZA CON UNA RISATA

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SEBBENE l’Italia sia un Paese di grandi risparmiatori, è agli ultimi posti per cultura finanziaria. Una dicotomia che porta molte persone a non pianificare la gestione del denaro nel tempo ma a limitarsi a investirlo in base alle notizie del momento o alla simpatia per un’azione o un fondo, mettendo così a rischio il proprio patrimonio. Le false credenze che circolano su quanto sia facile guadagnare in Borsa hanno spinto Francesco Cenerini e Mirko Cocconcelli, esperti nella gestione di grandi patrimoni, a mostrare con semplicità i rischi che molti investitori corrono quando affrontano questa materia con eccessiva sicurezza o ingenuità. Dal desiderio di aiutare le persone a capire quali sono i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione è nato il cortometraggio “Il Circolo“ che mostra al grande pubblico, con ironia tragicomica, un condensato di errori e cliché dal quale è indispensabile tutelarsi per evitare di dissipare il proprio patrimonio.

"Negli anni ’90 – racconta Cenerini – avevo da poco intrapreso la professione di consulente finanziario e mi recavo spesso nella filiale principale della mia banca. Al video passavano le quotazioni delle più importanti azioni di Borsa Italiana. Contemporaneamente, talvolta mi imbattevo nelle agenzie ippiche e avevo la sensazione che le persone di fronte agli schermi avessero più o meno lo stesso atteggiamento. E mi chiedevo che cosa avesse a che fare tutto questo con la buona gestione del risparmio".

Nel corso degli anni, i cosiddetti “borsini“ delle filiali sono progressivamente spariti. Tutto è diventato telematico, e sono fioriti i siti della finanza fai-da-te online per cui basta solo uno smartphone. "Per carità, perfettamente tutto legittimo – aggiunge Cenerini – ma continuo a chiedermi: "cosa c’entra utilizzare questi strumenti, per una parte importante del proprio risparmio, rispetto ad una metodologia di pianificazione finanziaria efficiente e razionale che rispetti il ciclo di vita di Modigliani, le teorie dell’efficienza dei mercati e l’abitudine alla pazienza?".

La consulenza finanziaria dovrebbe quindi, e prima di tutto, avere a cuore l’educazione dei risparmiatori basandosi su quattro punti fondamentali. Il primo riguarda la diversificazione: mercati e non singoli titoli. Secondo: aiutare il risparmiatore a focalizzare o scoprire obiettivi e bisogni reali futuri. Terzo: individuare strumenti idonei con un giusto rapporto di costiservizioefficienza che possano supportare il risparmiatore nel percorso per raggiungere un obiettivo o più obiettivi chiari anche nei suoi orizzonti temporali.

Quarto – e non ultimo per importanza – condividere con il risparmiatore un giusto profilo di tolleranza al rischio, sia rispetto ai mercati sia rispetto agli strumenti con i quali costruire un portafoglio. Questo per evitare di incappare nei classici errori di finanza comportamentale. "In buona sostanza – conclude Cocconcelli – il fai-da-te del “borsino“" di ieri, i sistemi on-line di oggi (Bitcoin compresi), li lascerei fare ai veri esperti. In alternativa, se proprio non si riuscisse a resistere, dedicarci solo una parte residuale del portafoglio".