CASE AL MARE O IN MONTAGNA, RICHIESTE AL TOP

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SEMBRAVANO destinate a un’inesorabile caduta. Con le compravendite e i prezzi in costante calo per un decennio, con quotazione, a seconda delle località, in calo anche del 30-40%. E un pessimo investimento per chi le aveva acquistato ai valori massimi raggiunto attorno a metà degli anni Duemila, dopo il cambio lira-euro. Ma questo anno e mezzo di pandemia, con il repentino cambiamento degli stili di vita – dall’esigenza di sicurezza antivirus allo smartworking – ha cambiato il destino delle seconde case e riportato in auge l’appartamento o la villetta al mare e in montagna, ai laghi o in campagna. Meglio se a distanza d’auto e con terrazzi e giardini. Non solo per affittarle d’estate, con una ripresa anche degli affitti brevi stile Airbnb dopo la crisi dello scorso anno, ma anche come investimento da utilizzare tutto l’anno ed eventualmente anche dare in locazione quando non la si usa.

Un trend iniziato già l’anno scorso tanto che il 2020, con una crescita di richieste per questa tipologia di immobili cominciata dalla fine del primo lockdown, si è chiuso positivamente per il mercato della casa vacanza con un incremento delle compravendite passate, sul totale, dal 5,8 al 6,5% mentre il 76,9% degli acquisti riguarda l’abitazione principale e il 16,5 l’investimento. Sempre nello stesso arco temporale, spiega Fabiana Megliola, responsabile dell’Ufficio studi del gruppo Tecnocasa, "si nota un importante cambiamento relativamente alla tipologia richiesta: il trilocale si conferma la tipologia più compravenduta (35,2%), ma si registra un aumento di scambi delle soluzioni indipendenti che rappresentano il 29,1% delle case vacanza acquistate (dal 26,5%). Quindi la presenza di uno spazio esterno (giardino o terrazzo e balcone abitabile) diventa sempre più vincolante nella scelta di cosa acquistare".

A riaffacciarsi sul mercato delle case vacanze sono soprattutto le fasce d’età tra i 45-54 anni (31,4%) e 55-64 (26,2%) seguite da quella tra i 35 e i 44 anni (22,1%). In pratica chi, a differenza dei giovani (tra i 18 e i 34 anni la percentuale è del 6,4%) ha maggiori disponibilità economiche. Compresi i risparmi, ricorda Carlo Giordano, ad di Immobiliare.it, fatti durante la pandemia. Chi ha continuato a percepire un reddito, lo stipendio o la pensione, ha avuto poche occasioni di spesa e non a caso si è verificato un boom di depositi bancari. Ora questi risparmi stanno tornano in parte sul bene rifugio più amato dagli italiani: il mattone. E anche per quanto riguarda le seconde case. Due anni fa, ricorda sempre Giordano, consideravamo questo mercato in declino per i cambiamenti di stile di vita: meno figli, vacanze brevi, viaggi all’estero, peso delle tasse. Ma la pandemia ha cambiato completamente le cose e, inaspettatamente, le seconde case sono tornate di moda sia per l’affitto sia per l’acquisto. In particolare quelle facilmente raggiungibili in auto, dai laghi ai monti e mari di prossimità (dalla riviera ligure a quella adriatica) fino a territori riscoperti come il Pavese o il Monferrato. Una scelta che nasce non solo dalla scelta di vivere vacanze in sicurezza con amici e aprenti dentro una casa, risparmiando rispetto a hotel o villaggi, ma anche come luogo da utilizzare tutto l’anno anche come spazio per lavorare tranquilli in smartworking.

L’aumento delle richieste di casa vacanza ha avuto già un effetto sui canoni di locazione mentre il rialzo dei prezzi – seppure già avvertito in alcune località – è più lento, conclude Giordano, per quanto riguarda i valori delle compravendite. A livello di casa vacanze al mare, aggiunge Megliola, il 2020 ha visto in media ancora un ribasso dei prezzi dello 0,3% mentre le quotazioni dei laghi sono cresciute dello 0,3%. Tra le prime si segnala un’ottima performance per le località dell’Abruzzo, dell’Emilia Romagna (+0,5%) e delle Marche (+2,1%), tra le seconde performa sempre bene la sponda veronese del lago di Garda (+0,9%). In aumento anche i prezzi (+0,5%) delle località di montagna. In particolare l’Abruzzo segnala una ripresa dei valori del 5,9%, stabili le località della Lombardia e del Trentino Alto Adige. Secondo le rilevazioni di Immobiliare.it la Riviera omagnola vede un prezzo medio al metro quadro di 2968 euro (-1%), l’Arcipelago toscano di 4.649 (-5%), la Versilia di 3.643 (+1%) e la Riviera ligure di Levante di 5.107 (-1%). La montagna lombarda vede prezzi medi al metro quadro di 3.644 euro in Valchiavenna (-4%), 3.269 in Valcamonica (stabili) e 3.184 in Valtellina (+3%). Guardando alle singole località, secondo l’osservatorio della rete di agenzie Tecnocasa, il prezzo medio al metro quadro del signorile usato va, sui laghi lombardi, dai 3100 euro di Desenzano ai 2500 di Cernobbio ai 3500 di Sesto Calende. Sulla Riviera romagnola si va dai 2000-3000 euro di Rimini e Cesenatico fino ai 4200 di Riccione e ai 4400 di Milano Marittima. Nelle Marche, infine, si passa dai meno di 2000 euro al metro quadro di Fano fino a punte di 2900 a San Benedetto del Tronto.