Un bonus fino a 50 favorisce l'acquisto

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DI FRONTE alla nuova migrazione digitale e alla necessità in molti casi di acquistare o un nuovo televisore o comunque un decoder, il governo aveva già previsto dall’anno scorso (e fino a tutto il 2022) un bonus tv fino a 50 euro per l’acquisto di un televisore o un decoder. Per richiedere il bonus (uno per famiglia) basta autocertificare al rivenditore (sia in caso di acquisto nei negozi o nei centri commerciali e dell’elettronica sia sul web) di rientrare nella fascia Isee fino a 20mila euro. Per l’autocertificazione si può scaricare il modulo disponibile sul sito del Mise all’indirizzo https:bonustv-decoder.mise.gov.it dove è disponibile anche l’elenco degli apparecchi che possono usufruire dello sconto che viene applicato direttamente dal rivenditore. Non solo: il bonus nei prossimi mesi potrebbe essere elevato a 100 euro e senza più limiti di reddito se si rottama un vecchio televisore. Il bonus, nonostante la forte discesa dei prezzi specialmente per apparecchi meno recenti (ma vale sempre la pena informarsi al momento dell’acquisto che supportino il nuovo standard digitale e il formato a 10 bit) non copre l’acquisto di un nuovo televisore.

Però non è detto che serva cambiarlo. Oltre al test di cui abbiamo parlato nella pagina a fianco, è bene sapere che i modelli di televisori acquistati dopo il 1° gennaio 2017 dovrebbero essere per legge in grado di ricevere il DVB-T2 e di decodificare il formato video HEVC. Tuttavia, come segnalano ad Altroconsumo, se quelli con HDR sono sempre compatibili, ci potrebbero essere dubbi sugli apparecchi di marchi minori, di fascia bassa (entry level) e soprattutto i televisori di piccolo formato. Infine i modelli venduti fra il 2013 e il 2017 potrebbero essere già in grado di ricevere il DVB-T2 ma ben pochi, al massimo dal 2016 in avanti, supportano il formato HEVC. Comunque i televisori che avranno sicuramente bisogno di essere integrati con un decoder – se per scelta o per mancanza di budget familiare si decide di non rottamarli - al momento sono di quattro tipi. Quelli antecedenti al 2010 che ricevono il segnale attraverso il digitale terrestre, ma già da ora potrebbero non mostrare i canali in alta definizione perché sprovvisti del supporto al codec MPEG4. I televisori del periodo 2010-2014 che ricevono il digitale terrestre, inclusi i pochi canali in alta definizione codificati in MPEG4.

Gli apparecchi del periodo 2014-2015 supportano invece lo standard DVB-T2, ma non quello più recente codec H265HEVC. Infine i televisori acquistati tra il 2015-2016 e il 2017-2018 che ricevono i canali 100200 ma senza mostrare immagini. Supportano lo standard DVB-T2 e il più recente codec H265HEVC ma non il formato a 10 bit. Se le emittenti decideranno di usare esclusivamente questo formato, anche questi televisori più moderni, la cui vendita era permessa dopo il 1° gennaio 2017, avranno bisogno di un decoder esterno T2. Quindi dotato di tuner DVB-T2 con la codifica HEVC a 10 bit per poter ricevere i canali con il nuovo standard e per sintonizzare anche i canali in alta definizione. Per poter vedere le tv a pagamento, il dispositivo dovrà essere inoltre compatibile con i servizi pay tv e tv streaming. I decoder per il nuovo digitale terrestre possono essere Smart come i televisori, ossia dotati di supporto alla connessione Internet (via cavo o wi-fi) per poter accedere ai servizi interattivi e alle piattaforme di video on-demand.

E anche avere un hard disk integrato che permette di registrare i programmi piuttosto che fungere da decoder satellitari o da lettori multimediali. Ovviamente, in questo caso il prezzo sale mentre il bonus può coprire l’acquisto di un decoder base (da 20 a 50 euro) che comunque permetterà, collegato al vecchio televisore, di ricevere i nuovi segnali digitali e godersi i programmi televisivi. I più diffusi ricordano piccole scatole che si collegano alla tv grazie alle porte Hdmi che permettono di fruire dei contenuti ad alta definizione con la trasmissione digitale.

Nei televisori più vecchi potrebbe invece essere presente solo l’ingresso per le prese Scart e quindi serve un decoder che abbia questo tipo di collegamento. Come i decoder acquistati negli anni scorsi per il passaggio dal segnale analogico a quello digitale, anche i nuovi modelli T2 affiancano il telecomando della Tv e devono essere utilizzati quando si vuole cambiare canale. Infine, se non volete spendere troppo per i modelli multifunzione, sappiate che in genere anche i decoder più economici permettono le registrazioni dei programmi, per vederli in un secondo momento: basta dotarsi di una memoria Usb da inserire nel decoder.

Achille Perego