TV, SCATTA LA NUOVA RIVOLUZIONE DIGITALE

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UNA NUOVA rivoluzione digitale per la Tv. O meglio il segnale che arriva dall’antenna al televisore. A poco più di dieci anni dal passaggio – non indolore e con la corsa all’acquisto dei decoder - dall’analogico al digitale, adesso la storia si ripete. Dopo lo slittamento nell’agenda prevista dal ministero dello Sviluppo economico per concedere al mercato (e ai consumatori) qualche mese in più per smaltire il più possibile i televisori non abilitati alla ricezione del nuovo digitale terrestre, da settembre e fino a giugno 2022 inizierà lo switch-off, il trasferimento definitivo dallo standard attuale a quello di nuova generazione con il rischio che, al termine di questo passaggio (ma anche durante), chi possiede un vecchio televisore non veda più i suoi programmi preferiti, dalla Rai a Mediaset, da La7 a Tv8 e al Nove fino ai canali regionali e a quelli in chiaro delle pay tv. Un cambiamento dovuto al fatto che alcune sequenze sono, come si dice in gergo, "migrate" per fare spazio al segnale 5G, quello sempre più veloce utilizzato dagli smartphone di nuova generazione per le comunicazioni mobili. Il passaggio, come detto, sarà graduale e ritardato rispetto al primo step del 2020 perché si era calcolato un paio di anni fa che se fosse avvenuto in un colpo solo quasi otto famiglie su dieci avrebbero avuto problemi nella ricezione dei canali con il nuovo standard DVB T2 che prenderà il posto dell’attuale DVBT1. Il vecchio segnale digitale verrà spento definitivamente dal 1° settembre al 31 dicembre 2021 in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e le province di Trento e Bolzano.

Dal 1° gennaio al 31 marzo 2022 in Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna e quindi dal 1° aprile al 30 giugno 2022 nelle restanti Regioni. Nella prima fase del passaggio i canali del digitale terrestre abbandoneranno il formato video MPEG-2 per usare l’MPEG-4 (quello impiegato oggi solo dai canali HD, quelli che si vedono dal 500 in su) e subiranno un cambio di frequenze per cui basterà risintonizzare i canali con i menù automatici del telecomando del televisore. La transazione definitiva invece comporterà l’introduzione del nuovo formato video HEVC abbinato allo standard DVBT2. E gli apparecchi non in grado di supportare questi nuovi protocolli avranno problemi. Per ricevere il nuovo segnale, infatti, servirà un televisore che "dialoga" con il nuovo standard o acquistare (com’era successo con il passaggio dall’analogico al digitale) un decoder già in vendita nei negozi di elettronica e online con prezzi, per quelli di base, attorno ai 20-50 euro.

Il vecchio apparecchio. Non è detto però che si debba per forza cambiare il televisore o dotarlo di un decoder. Specialmente se si tratta di un modello abbastanza recente, dato che già dal 2017 c’era l’obbligo di mettere in commercio (salvo quelli già in magazzino) apparecchi con lo standard DVBT2, meglio – qualora doveste acquistare un televisore nuovo – con il codice HEVC a 10 bit e non 8, più frequente per i modelli di minor costo. Per capire se la vostra tv è già a norma, oltre che informarsi sul sito del produttore o dove è stata acquistata – con il numero del modello – potete fare il semplice test suggerito dall’associazione Altroconsumo (www.altroconsumo.it). Sintonizzarvi sui canali dal 501 in poi. Se visualizzate l’immagine, almeno fino al primo step (quello dell’introduzione del formato MPEG4) potete stare tranquilli. Se, invece, non visualizzate niente oppure riuscite a sentire solo l’audio, allora il vostro televisore non supporta neanche il formato MPEG4 e, perciò, già da settembre – nelle Regioni che partono per prime – rischiate di non vedere più alcun canale senza l’abbinamento di un decoder.

Per sapere invece se il televisore è abilitato anche al passaggio definitivo al nuovo standard, spiegano sempre ad Altroconsumo, ci si può sintonizzare sul canale 200 (canale di test Mediaset) o sul 100 (canale di test Rai). Se si visualizza una schermata statica con la scritta "Test HEVC Main10" significa che il televisore riceverà il nuovo segnale tv anche dopo che il passaggio alla nuova tecnologia sarà ultimato (giugno 2022). Se invece andando sui canali 200 e 100 non si visualizza niente (uno schermo nero oppure non sono neppure sintonizzati i canali 200 e 100) allora il televisore potrebbe non essere abilitato al nuovo standard. Il condizionale è d’obbligo per varie ragioni. Prima di comprare un nuovo apparecchio infatti è bene risintonizzare tutti i canali – spostando eventuali emittenti che possono inserirsi sul 200 e il 100 – e poi provare ad andare di nuovo sempre su 100 e 200.

Se ancora non compare la scritta o non c’è sintonizzazione, allora il rischio che il televisore nei prossimi mesi possa avere problemi di ricezione del nuovo segnale digitale è molto alto a meno che non venga adottato come standard quello a 8 bit, e non a 10, presente sui televisori acquistati tra il 2016 e il 2018 e di minor costo, di solito di piccolo schermo o di marche low cost.