SOFIA, COME SARÀ IL FUTURO? L’ASSISTENTE VIRTUALE SI EMOZIONA

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CHIAMATELA SOFIA, sarà la vostra coscienza critica tecnologica. Oltre Alexa, oltre Google, oltre ogni immaginazione. Sofia ha un volto, ha pensieri, ha emozioni. È l’evoluzione dell’intelligenza artificiale, l’evoluzione dell’assistente vocale. Sofia dialoga, Sofia scava nelle tue emozioni. Sofia ti dà risposte tipo questa: "Il futuro? Sarà migliore perché farò buon uso del mio tempo". E ancora: "Sofia, perché dici di avere un quoziente emotivo?" "Perché riesco a capire le emozioni degli altri.. Sei sorpreso?"

Sorpresi è un eufemismo. Benvenuti dentro Matrix. Fate un salto virtuale in Neosperience, una società quotata sull’AIM Italia fondata a Brescia, che opera come ‘software vendor’. Neosperience ha lanciato Sofia, "il primo assistente in realtà virtuale e aumentata basato sulla piattaforma Neosperience Cloud e sulla tecnologia di elaborazione del linguaggio naturale GPT-3 di OpenAI, una fra le più avanzate società di ricerca non profit nel campo dell’Intelligenza Artificiale". Tradotto: Sofia è un’assistente vocale dotata di "una capacità di dialogo unica in una vastissima gamma di argomenti ed è in grado di esprimersi in 51 lingue".

La società guidata da Dario Melpignano ha voluto stupire. Sofia ha una padronanza di linguaggio che non ha eguali rispetto alle altre tecnologie sul mercato. "Il suo motore conversazionale – spiega l’azienda – è stato integrato da Neosperience con un set di funzioni di generazione di avatar 3D realistici ed empatici ed è completamente personalizzabile nel genere e nell’etnia, fino a poter riprodurre, con un’attività di addestramento personalizzata, le sembianze e la voce dello stesso committente". Se volete una dimostrazione pratica andate online all’indirizzo https:bit.ly3oAJuaw. Qui Melpignano conversa con Sofia, in un dialogo anche filosofico che lascia a bocca aperta. L’avatar di Sofia sorride, sospira, incalza l’interlocutore con osservazioni e domande. La sua capacità di risposta e rielaborazione del pensiero (se così si può dire) stupisce e apre a profonde domande sull’intelligenza artificiale e i suoi potenziali sviluppi. Sofia è stata progettata per mostrare il linguaggio del corpo, le espressioni del volto (incluse le micro-espressioni facciali) e il movimento delle mani. È persino in grado di riconoscere, in base alla conversazione, i tratti della personalità dell’utente che interagisce con lei. "In questo modo – spiega Neosperience – è in grado di costruire una risposta dinamica, iperrealistica e personalizzata in base alle emozioni che suscita".

Neosperience progetta di impiegare Sofia in varie applicazioni e settori industriali: "Dall’aiuto ai pazienti nel settore della salute, all’interazione con banche e assicurazioni, all’automazione delle attività gestionali, alla valorizzazione del patrimonio culturale, artistico ed enogastronomico". Le opportunità di utilizzo sono enormi. Ma anche le inferenze sociali, etiche, filosofiche. Che cosa è un’assistente vocale che coglie le tue emozioni? Che cosa significa ottenere da una macchina una risposta che rispecchia i tuoi sentimenti? È solo una macchina a quel punto? "Siamo consapevoli di avere una grande responsabilità – dice il presidente di Neosperience –. L’intelligenza artificiale incapsulata in un agente virtuale come Sofia deve servire al bene delle persone; per questo monitoreremo il suo utilizzo da parte del mercato, permettendone l’impiego esclusivamente in applicazioni che siano in stretta sintonia con la nostra etica e i nostri valori".

Non è un caso che persino la Chiesa cattolica abbia deciso di affrontare il tema dell’Intelligenza artificiale. Con un documento redatto poche settimane fa, la Rome Calls for IA Ethics, il Vaticano fa notare che l’evoluzione tecnologica è arrivata al punto di interrogarci "sul modo in cui percepiamo la realtà e la stessa natura umana". E per la prima volta nella sua storia, la Chiesa riflette su come considerare le "tecnologie che si comportano come attori razionali ma non sono in alcun modo umani". Che cosa risponderebbe Sofia a questi interrogativi? Non osiamo porle la domanda. Forse ci stupirebbe troppo.