"PRISMA-TECH PERMETTE ALLE AZIENDE DI FARE INNOVAZIONE"

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OGGI, A CHI POSSIEDE o gestisce un’azienda, si racconta ogni giorno che la sua missione deve essere innovare. Per non farsi scavalcare dalla concorrenza, per non perdere per strada quote di mercato, per usufruire degli incentivi statali legati al 4.0 o, semplicemente, perché chi resta indietro è perduto. Ma non tutti, da soli, sanno da dove cominciare per gestire la rivoluzione digitale ed è per questo che sono nate società che aiutano gli altri a maneggiare l’innovazione. Un esempio è incarnato da Prisma-Tech, gruppo leader nella proposta di soluzioni e consulenza per il processo di sviluppo prodotto e per la simulazione dei processi produttivi che, nato a Casalecchio di Reno nel 2004 e controllato oggi dalla finanziaria veneta Tech Hub Ventures, impiega 50 professionisti del futuro nelle sue filiali di Padova, Milano e Torino.

Quello che Prisma-Tech offre ai suoi oltre 1.000 clienti, da Pininfarina a Piaggio e da De Longhi a Dainese, va oltre quello che siamo soliti definire software, perché, accanto ai programmi gestionali 3D, ai simulatori, alla gestione di dati e dei processi industriali, il polo tecnologico guidato dal Ceo Giuseppe Donanzan, nei fatti, "permette ai clienti di fare innovazione". Strumenti, dunque, ma pure buone e nuove idee da condividere e da fare germogliare durante un articolato percorso di assistenza e consulenza, buono tanto per il settore automobilistico, con un centro stile basato sulla realtà virtuale, quanto per il comparto dei mobili e degli elettrodomestici, fra generative design e progettazione, ma anche per la meccanica e, fatto particolarmente pionieristico, per la moda, grazie alla prototipazione tridimensionale digitale. In questo senso, per fornire il meglio dei servizi su piazza, pesano – sui 15 milioni di euro di fatturato fatti segnare nel 2020 (+30% sul 2019) e su una prima trimestrale 2021 che recita già +38% – anche le collaborazioni internazionali, con società come Autodesk, Stratasys e CLO3D. Ma, soprattutto, a pesare, secondo Donanzan, "sono la volontà e la capacità di mettere i clienti nella condizione di efficientare l’attività, risparmiare denaro, contenere gli impatti ambientali e realizzare prodotti unici e cuciti sui loro mercati, trovando anche, ora più che agli inizi, la strada per essere competitivi in fatto di prezzi".

E l’innovazione di cui sopra, per rendere possibile tutto questo, deve cominciare, oggi, da molto lontano, come insegna la rivoluzione progettuale portata avanti da Prisma-Tech con l’ausilio del Generative design e della Manifattura additiva, "che portano indubbi vantaggi a chi li utilizza dal punto di vista funzionale e da quello della forma". Nel primo caso, parliamo di una tecnologia gestita tramite algoritmo capace, dietro l’indicazione umana dei vincoli progettuali prescelti, di generare migliaia di varianti dello stesso prodotto tra le quali scegliere quello con il design più performante. Nel secondo, che entra in gioco subito dopo, parliamo invece della realizzazione dell’oggetto in questione, nella quale la Stampa 3D fa sorgere dal nulla l’oggetto così progettato sovrapponendo strati di materiale, anziché sottraendo trucioli da un blocco di materiale. Poi, tornando ai settori d’elezione di Prisma-Tech, viene il capitolo ‘moda’, in relazione al quale l’azienda sprigiona tutto il suo potenziale fatto di tecnica, networking ed ecosostenibilità. A beneficio di una migliore definizione delle collezioni stagionali virtuali, "sinergica fra produttore e compratore", di una più rapida ed efficace comunicazione fra cliente e Supply chain, "fra feedback istantanei e condivisione di esperienze", e di un’attenzione all’ambiente che passa, per Donanzan, "anche dalla riduzione degli spostamenti in giro per il mondo di prototipi e persone". Infine, il capitolo del capitale umano, "che va preparato al balzo, nel segno di una formazione che "deve poi procedere a casa del cliente finale, attraverso webinar, user meeting e confronti continui". Un mondo nuovo e pronto a mettere a sistema le conoscenze, insomma, nel quale anche la politica ha fatto la propria parte, se è vero che Donanzan riconosce, "al netto della burocrazia sempre pesante in questo Paese", che "chi vuole fare davvero innovazione, oggi può, visto che acquistare una stampante 3d, ad esempio, dà benefici fino a 70% del costo della macchina. Ai clienti dico di cogliere l’attimo, anche perché con il Recovery Fund, credo, la situazione non potrà che migliorare".