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Milano, 6 giugno 2022 - Entro il 16 giugno bisognerà versare la prima rata dell’Imu, l’imposta municipale unica sui beni immobili, operativa dal 2012. La seconda rata, invece, andrà saldata entro il 16 dicembre. L’Imu si applica ai fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli, con l’importante eccezione delle abitazioni principali. Dal 2014, infatti, la prima casa, ovvero quella nella quale "il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente", è esente dal tributo. Per le ville, le dimore signorili, i castelli, invece, l’Imu è sempre dovuta. Nello specifico, devono versare l’imposta i proprietari di immobili situati in Italia e tutti coloro che sono titolari di un diritto reale di godimento (come l’usufrutto). L’Imu può essere pagata in due rate (acconto e saldo) pari al 50% dell’imposta annua oppure in un’unica soluzione. In quest’ultimo caso va versata entro il 16 dicembre. Va sottolineato che il tributo è rapportato al periodo di possesso effettivo: se si possiede un immobile per dieci mesi, si verserà un’imposta calcolata sulla base di tale periodo anziché sui dodici mesi. L’Imu va pagata tramite modello F24 o con un bollettino di conto corrente postale. Come si calcola Il meccanismo di calcolo è un po’ complicato. In sostanza, si applica un’aliquota alla base imponibile, la quale dipende dal tipo di immobile interessato. Per i fabbricati iscritti in catasto la base imponibile è costituita dalla rendita catastale, rivalutata del 5%, e moltiplicata per dei coefficienti che variano da un minimo di 55, per i magazzini sotterranei per i depositi di derrate, a un massimo di 160 per le abitazioni. Per le aree fabbricabili, invece, la base imponibile è costituita dal valore venale al 1° gennaio dell’anno di imposizione. Infine, per i terreni agricoli, anche quelli non coltivati, la base imponibile è costituita dal valore ottenuto applicando all'ammontare del reddito dominicale risultante in ...
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