Transizione energetica, i top player a Expo Dubai

Tecnologia e competenze: Enel - X, Eni, Saipem, Snam e Terna saranno protagonisti nel padiglione Italia

Un rendering di Expo Dubai

Un rendering di Expo Dubai

Transizone energetica, competenze, investimenti, innovazione, ricerca: parole chiave per il Padiglione Italia a Expo Dubai 2020, il grande evento che, dopo un anno di stop imposto dalla pandemia, si inaugura fra pochi giorni, il prossimo 1 ottobre. Un’occasione unica per dimostrare, in campo energetico, le nostre eccellenze al lavoro per una transizione sostenibile. "Questo è il centro dell’area del mondo dove si prevedono, nei prossimi anni, i più delicati cambiamenti climatici e i più grave rischi economici, qui vive la generazione più consapevole della necessità di agire sui cambiamenti", ha spiegato il commissario generale per Italy Expo 2020, Paolo Glisenti, intervenendo in collegamento da Dubai al Forum “La bella Energia dell’Italia”, con le cinque grandi aziende protagoniste della transizione energetica italiana e le tecnologie più innovative che porteranno a Dubai.

"Il rapido passo del cambiamento climatico, una delle sfide più complesse e pressanti a livello globale, ha reso sempre più centrale e strategico il tema dell’energia, della sua produzione, del suo trasporto – ha detto il ministro degli esteri Luigi Di Maio, sottolineando che – innovazione tecnologica, scientifica e industriale saranno elementi distintivi all’interno del nostro padiglione, costruito secondo un modello di sostenibilità e di economica circolare".

I visitatori del Padiglione Italia saranno accolti da due grandi installazioni di Enel X, ’The second sun’ e ’The second moon’, due grandi cerchi con 300 luci a led ciascuno, sospesi a 12 metri, in grado di interagire con il pubblico. "Per noi Expo Dubai è una grandissima opportunità di far vedere ciò di cui siamo capaci – spiega Francesco Venturini, amministratore delegato Enel X –. Con due milioni di punti luce, siamo il più grande distributore pubblico di luce al mondo, e il nostro obiettivo è far vedere tramite la luce, come la tecnologia italiana è presente nella transizione energetica. Il ’secondo sole’ e la ’seconda luna’ non sono solo giochi di luce: ci saranno tecnologie particolari in grado di misurare il sentiment dei visitatori, e di dare la possibilità a chi gestisce le installazioni di utilizzarle per dare messaggi e possibilmente anche per far divertire il pubblico. Il nostro obiettivo è rappresentare la tecnologia italiana – prosegue – senza dimenticare che la priorità di tutti ora è quella di abbattere quelle che sono le emissioni dei gas inquinanti. Produciamo un terzo dell’energia dalle fonti rinnovabili, circa il 10% per tutte le rinnovabili d’Europa, siamo un Paese che ha fatto grandi passi avanti, ma ha anche grossi problemi, a partire dalla burocrazia".

Emblematica di come l’innovazione tecnologica sia al servizio della transizione energetica sarà poi l’installazione che viene portata da Eni: un processo di cattura della Co2 attraverso le microalghe, che poi crescono e vengono utilizzate per ricavarne olio e prodotti farmaceutici. "Transizione energetica vuol dire innovazione tecnologica – ha commentato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni –, i risultati dei nostri investimenti sono importanti. Pragmatismo e unione delle forze sono la strada per vincere una sfida complessa e il primo impegno per noi è quello di decarbonizzare la parte degli idrocarburi. Tutto il Golfo è una zona strategica per investire sulla transizione, soprattutto nei settori che ci allontanano dal petrolio come risorsa primaria e ci permette di utilizzare altri fonti circolari".

Un incrocio fra forze naturali, in particolare quella eolica e le infrastrutture capaci di trasformare quelle forze in energia, sarà anche Fluoflusso, l’installazione proposta da Saipem: "Per noi Expo Dubai 2020 è una opportunità importante per sottolineare che la transizione energetica richiederà nuove infrastrutture – ha spiegato Francesco Caio, amministratore delegato di Saipem –. Ci proponiamo come come ponte ingegneristico fra la produzione di nuova energia e la capacità di portarla sul terreno in modo sicuro, inclusivo, efficiente, nel rispetto delle comunità in cui si inseriranno. È una opportunità per far vedere al mondo cosa siamo capaci di fare, ma anche per ricordarlo al nostro Paese. L’Italia ha il centro d’eccellenza dell’ingegneria, gli investimenti in nuovi impianti rappresentano un’occasione per l’export, la transizione energetica è una sfida di sistema, e il concetto di alleanza è fondamentale".

Quando si parla di nuove energie, uno dei protagonisti assoluti è l’idrogeno: "Snam si presenta a Expo Dubai e al mondo come l’avvocato e il pioniere dell’idrogeno – ha spiegato Ruggero Corrias, Ceo Diplomatic Advisor & Head of International Relationsdi Snam – a partire dal nostro nuovo statuto che ci consente il trasporto di molecole pulite. Il ruolo dell’idrogeno sarà quello di affiancamento all’energia rinnovabile". E fra le proposte di utilizzo dell’idrogeno, ci sarà anche una nota gastronomica: "Nel Padiglione Italia, Snam offrirà a tutti gli ospiti la prima pasta prodotta all’idrogeno, la pasta ‘de-carbonara’".

Per rappresentare a Expo Dubai 2020 la bellezza che diventa sinonimo di competenze, creatività innovazione e sostenibilità, Terna ha scelto una grande installazione, ’Driving energy’, realizzata con materiali sostenibili, "una opera d’arte che vuole rappresentare la rete che permette il trasporto dell’energia secondo tre drive principali: sostenibilità, innovazione, digitalizzazione – ha detto Francesco Del Pizzo, direttore Strategie di Sviluppo Rete e dispacciamento di Terna – . Sono i tre leitmotiv del nostro piano di sviluppo appena presentato, che prevede un grande rilancio per le infrastrutture e reti, investimenti tutti sostenibili: le reti avranno ruolo strategico per abilitare la transizione energetica".