"PIÙ ENERGIA ELETTRICA? INFRASTRUTTURE E RINNOVABILI"

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UN COGNOME di origine veneto-austriaca, rispecchiata dal biondo dei capelli e dagli occhi chiari. Per questo, a prima vista, sarebbe difficile dare all’ingegner Marco Zigon (nella foto a destra) del partenopeo. Eppure è proprio a Napoli che la sua famiglia – nonno e padre entrambi di nome Giuseppe – ha costruito, dove si era trasferita negli anni Trenta del Novecento, il successo di quello che è diventato il gruppo Getra. Ed è a Napoli che Zigon è nato (era il 1953), si è laureato in Ingegneria elettrica all’Università Federico II e vive quando non è in giro per il mondo o fa la spola tra gli stabilimenti di Marcianise e Pignataro Maggiore che danno lavoro a 250 persone e sono il cuore produttivo del gruppo che vanta anche due branch all’estero e il 70% del volume d’affari in export. Affari che, dalla prima azienda di trasformatori fondata a Napoli nel 1948, derivano dall’operare nella filiera industriale della trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica con la produzione di trasformatori elettrici di grande potenza e sistemi di interconnessione delle reti. Partner quindi delle principali utility e dei più importanti contractor in Italia e nel mondo nel settore dell’energia elettrica.

Ingegner Zigon come si vince la sfida climatica?

"Con un maggiore utilizzo di energia elettrica – risponde il presidente del gruppo Getra –. E in questo ambito con un maggior utilizzo di energia da fonti rinnovabili rispetto all’energia elettrica prodotta da combustibili fossili. Tutto ciò richiede un grande sforzo non solo di tipo tecnologico – e qui il ruolo dell’impresa italiana in un ambito europeo è fondamentale – ma grandi investimenti nella dotazione infrastrutturale, in quanto lo scenario del futuro assume logiche di tipo transcontinentale, poiché si produce energia laddove e più facile e più agevole ottenere un rendimento adeguato degli impianti di generazione da solare o eolico".

Qual è il ruolo dell’elettrificazione nella transizione verde dell’energia?

"Un mondo a minore impatto ambientale è un mondo che ha bisogno di intensificare il contributo della elettrificazione, che è la leva principale di una vera transizione energetica, alla domanda di energia. L’apporto di energia elettrica è determinante poiché il suo utilizzo consente di allontanare i luoghi di produzione dai luoghi di consumo e ciò va a beneficio anzitutto delle grandi città, destinate a crescere di dimensione e numero nei prossimi anni".

Sull’elettrico si basa anche la svolta sostenibile della mobilità?

"Tra i driver di sviluppo del settore energia c’è indubbiamente la mobilità elettrica, in quanto l’esigenza di utilizzare sempre meno i combustibili fossili, in particolare nei grandi centri urbani, richiede globalmente un’inversione di tendenza importante. La mobilità elettrica diventerà un’opzione determinante poiché una parte rilevante dell’energia oggi prodotta dai motori a combustione da automobili sarà invece una energia che transiterà attraverso le reti elettriche e verrà fornita alle automobili che l’accumuleranno tramite le batterie o, in futuro, grazie a sistemi misti in cui l’idrogeno avrà un ruolo determinante".

Qual è e quale sarà il ruolo del Sud e del Mediterraneo nell’ambito della transizione energetica?

"L’opzione mediterranea dal punto di vista energetico riguarda oggi primariamente gli scambi petroliferi e di gas ma in prospettiva riguarderà soprattutto il sistema europeo delle reti elettriche. Infatti tema di grande attualità nelle relazioni tra Europa e Mediterraneo è lo sviluppo di produzione su larga scala di energia alternativa e l’attivazione di reti elettriche in grado di gestirne il flusso. Per questo l’Europa è impegnata in progetti che puntano a chiudere l’anello delle infrastrutture dei Paesi rivieraschi rendendole integrate e omogenee dal punto di vista tecnologico. Per il suo posizionamento geografico il Mezzogiorno d’Italia è lo snodo della supergrid euromediterranea, in quanto esso si presenta come un hub in grado di collegare le produzioni di solare nell’Africa del Nord, quelle idroelettriche nell’area dei Balcani e infine l’eolico off shore nel mar Baltico".

Qual è il contributo del gruppo Getra alla sostenibilità?

"Va detto in premessa che i trasformatori elettrici svolgono la fondamentale funzione di interconnettere la generazione di energia elettrica, ottenuta delle grandi centrali o in impianti da fonte rinnovabile, con le reti di trasmissione e distribuzione. L’obiettivo è trasmettere e distribuire l’energia elettrica servendo le utenze finali con la minima dispersione. Pertanto potremmo definire i trasformatori come nodi intelligenti del sistema delle reti elettriche destinati a essere sempre più smart in futuro, vale a dire in grado di regolare i flussi di energia elettrica in assetti consoni all’utilizzo dell’elettricità ottenuta da fonti rinnovabili".

Quali sono i suoi programmi futuri?

"L’azienda intende proseguire nel percorso industriale avendo come base territoriale l’Italia ma sviluppando la sua vocazione internazionale. L’obiettivo è ampliare la propria presenza sui mercati del mondo puntando all’innovazione perseguita attraverso le attività di ricerca e sviluppo, sia di prodotto che di processo, in collaborazione con le migliori Università".