IL BUSINESS È RELAZIONE, BNI PIANTA IL CAPITOLO SPIGA

IL SEGRETO DEL SUCCESSO è semplice, in realtà: un do ut des basato sulle relazioni, aiuti reciproci che alla fine generano una ragnatela di rapporti e contatti che rappresenta la culla di un ipotetico distretto industriale e commerciale. Stefano Baldi, direttore regionale Bni, Business network International, la più vasta organizzazione al mondo di scambio di referenze, ora scommette su Spiga, il nuovo capitolo del network creato 36 anni fa negli Stati Uniti da Ivan Misner. Capace di mettere a sistema il passaparola, di fare affari e creare valore con il ’givers gain’, l’utile dei donatori.

"Si chiamano capitoli – è la premessa di Stefano Baldi – perché è la traduzione di Chapters. Bni conta al mondo oltre 270mila membri che si sono dividono in 9.500 capitoli e in 70 Paesi diversi. In Italia i membri del network sono già 10.800 con oltre 400 capitoli. Facendo leva sulla forza delle relazioni, la nostra rete di business rappresenta lo strumento migliore per costruire collaborazioni nuvoe e conquistare fette di mercato, facendo crescere la propria attività grazie alla promozione delle referenze".

L’uso e l’abuso di termini in inglese in questo colloquio è notevolmente edulcorato. Altrimenti sarebbe stato tutto un florilegio di ’referral marketing’, ’core value’ e networking. Del resto un’organizzazione nata in America, che usa la parola Chapterpiù come il capitolo dei monasteri e dei frati che quello dei libri, deve necessariamente pensare e progettare nella lingua madre. "I professionisti e le aziende che fanno parte del network - continua il direttore Baldi - si danno una mano tra loro, si scambiano contatti e referenze, fanno girare le rispettive imprese in tanti circuiti di relazione. Lo scambio avviene tramite incontri strutturati, una volta alla settimana, nel caso specifico il mrecoledì mattina. In ogni capitolo possono esserci tutti i settori produttivi e di servizio, dall’assicuratore all’operatore edile, dalla meccanica alla manifattura, dall’azienda che esporta all’artigiano, dal produttore di vino al commercialista. Se uno dei miei clienti, ad esempio, deve ristrutturare una casa, referenzierò un’impresa edile, che a sua volta darà referenze di un’altra impresa del settore, ad esempio dei pannelli solari. E’ un gioco tutto all’interno del capitolo, uno scambio di aiuti reciproci che alla fine genera affari per tutti, anche per il cliente finale".

Il focus ora si sposterà a Poggibonsi, in provincia di Siena, nel cuore della Toscana produttiva e del distretto del camper. Sarà l’epicentro del capitolo Spiga, il prossimo a nascere. "Abbiamo usato il termine spiga perché nasce dal chicco seminato e ogni spiga è composta da 53 chicchi. In Toscana ci sono vari capitoli, nelle aree di Siena e Grosseto sono otto capaci di generare un volume d’affari complessivo di 12 milioni di euro. In tema del food, ad esempio, in Valdichiana è nato il capitolo Primo Cibo, con tante aziende del territorio che ruotano attorno all’agroalimentare".

Spiga parte ora, sta ancora cercando i suoi chicchi. "La base minima saranno 25 imprenditori, il numero essenziale per generare l’indotto dalle relazioni. Che nasce quando le aziende parlano tra loro, si scambiano contatti ed esperienze. Il lancio avverrà ai primi di settembre, con incontri on line settimanali. Qualcosa partirà anche prima, per mettere le basi di un progetto sul quale punteremo molto, vista l’area dove nascerà il capitolo Spiga". La vocazione cruciale sarà l’export, considerando che in Valdelsa e a Poggibonsi il distretto del camper ha mostrato segni da netta inversione di tendenza, nel mezzo della pandemia. Una crescita delle vendite all’estero, il ritorno prepotente di moda di un mezzo per fare turismo in sicurezza, la possibilità di assumere giovani e ridurre così l’impatto negativo sull’occupazione provocato dai continui lockdown. Stefano Baldi e Bni, però, non concentrano l’attenzione solo su questo settore.

"Bni si occupa solo di dare gli strumenti, gli utensili per gli incontri one to one, che sono il luogo dove professionisti e imprese possono capire come aiutarsi. Dagli incontri e dagli scambi arrivano risultati importanti. Ci sono già varie aziende che hanno dichiarato il loro interesse per Spiga, ma finché non ci sarà l’adesione non daremo i nomi. Dico solo che si tratta di imprese strutturate, con un buon numero di dipendenti, che vogliono incrementare il loro giro d’affari e l’orizzonte di mercato, ampliando la vision oltre la Toscana del sud e puntare ad altre regioni. La nostra missione sarà quella di spingerle a condividere il loro know how, a gestire le relazioni. Altrimenti si rischia di non generare quel debito morale che ti viene solo dallo scambio di aiuti e contatti. "Sono imprese che hanno vision aziendali similari, anche in settori diversi – aggiunge Nicola Chiarucci, assistant director di Spiga –. Che potranno creare connessioni sia a livello nazionale che internazionale. Ed incontrare imprese coerenti alla propria filiera, ai propri progetti in evoluzione. In tutto il mondo. Gli otto capitoli delle aree di Siena e Grosseto, ma anche Firenze e Arezzo in quasi due anni hanno generato un volume complessivo di circa 12 milioni di euro passando da un business competitivo a un business etico, collaborativo, creativo e produttivo. Chiaramente è un solo esempio. Ma può far capire la forza che ha Bni".