"3M DIFENDE I TESORI D’ITALIA UN’IDEA NATA DAL PATRIMONIO DEL BELPAESE"

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LA SICUREZZA è al primo posto. La ricerca scientifica e la tecnologia sono i mezzi per assicurarla. 3M è impegnata (anche) nella salvaguardia del patrimonio culturale italiano. Dalle pellicole per il controllo solare che proteggono le opere dai danni dei raggi ultravioletti fino al rivoluzionario fluido antincendio che non danneggia i materiali e non inquina, sono diverse le soluzioni ideate dall’azienda che in Italia ha un’innovativa sede a Pioltello Malaspina (Milano), un’altra sede a Roma, due unità produttive e un centro di distribuzione europeo.

"L’idea di base – spiega Marc Routier, Vicepresidente della South East Europe Region di 3M – è quella di proteggere persone, edifici e oggetti. Ed è un’idea che è nata qui, in un Paese famoso in tutto il mondo per la ricchezza del proprio patrimonio artistico. Noi siamo in prima linea per difenderlo e siamo a disposizione di governo e istituzioni per garantire supporto". Ed ecco che all’ingresso della basilica di San Marco a Venezia ci sono speciali tappeti studiati per evitare che sporco e acqua trasportati dalle scarpe finiscono all’interno, mentre la biblioteca del museo di palazzo d’Arco a Mantova – così come altri edifici in Italia – è ‘difesa’ da un fluido che protegge dagli incendi, evapora cinquanta volte più in fretta dell’acqua e lascia inalterati i materiali con cui entra in contatto. Dal 2019, ogni nuovo prodotto di 3M deve rispondere a uno specifico sistema di valutazione che ne attesta l’impatto in termini di riutilizzabilità, riciclabilità e approvvigionamento responsabile. "La sostenibilità ambientale – precisa il top manager della multinazionale – è al centro dei nostri progetti di sviluppo". 3M ha rafforzato a livello globale le azioni intraprese nel 2020 con un ulteriore slancio nel 2021. La multinazionale investirà 1 miliardo di dollari nei prossimi vent’anni, per raggiungere ambiziosi obiettivi ambientali come l’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2050 in tutte le sedi a livello globale (toccando oltre 70 Paesi), la riduzione dell’uso dell’acqua del 25% negli impianti entro il 2030, la restituzione all’ambiente di acqua di qualità superiore dopo l’uso nelle operazioni di produzione nonché la riduzione della dipendenza dalla plastica vergine a base fossile di 56.700 tonnellate entro il 2025.

"L’altra leva fondamentale – continua Marc Routier – è l’innovazione, un tratto distintivo di un’azienda che ogni anno investe il 6% del proprio fatturato in ricerca e sviluppo. Innovazione e sostenibilità ambientale, ma anche sociale, caratterizzano progetti futuri e azioni". 3M ‘traduce’ la scienza in soluzioni capaci di migliorare concretamente la vita di tutti i giorni. Ne è esempio l’iconico Post-it, ma le soluzioni della multinazionale che opera in 200 Paesi, conta 96mila dipendenti nel mondo e realizza un fatturato da 32 miliardi di dollari, trovano applicazione in più settori. Dalla base di 51 piattaforme tecnologiche, 3M è impegnata in aree come salute, automotive, consumo, trasporti, grafica, design, elettronica, energia, industria, sicurezza, telecomunicazioni. L’azienda è presente da quasi sessant’anni in Italia, dove dà lavoro a circa 800 persone, offre una vasta gamma di soluzioni tecnologiche e vanta un fatturato di oltre 455 milioni di euro. A Milano vive Routier, alla guida di 3M in un’area che comprende anche Turchia, Grecia, Israele, Romania e gli Stati dell’Adriatico: 19 Paesi e oltre 1.500 dipendenti in totale. "L’Italia – dice il Vicepresidente di 3 M – ha il maggior peso all’interno della regione ed è un riferimento anche a livello globale. Noi vogliamo accompagnarne lo sviluppo in una fase in cui, grazie anche ai fondi del Next Generation Eu, si apriranno notevoli opportunità. Sono convinto che l’Italia del futuro sarà ancora più attrattiva di quella di oggi". Anche perché la ripresa, dall’osservatorio di 3M, è già partita. "Il 2021 è cominciato bene, siamo fiduciosi. Nel 2020 alcuni settori come l’automotive hanno sofferto mentre altri, a partire dalla produzione di dispositivi per la protezione individuale, sono andati meglio. Alla fine di quest’anno raggiungeremo una capacità produttiva annua di 2 miliardi di mascherine Ffp2".