Illumia investe sul fotovoltaico al Sud "Compreremo energia dal nuovo impianto"

Parla Marco Bernardi, Ceo del gruppo bolognese

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di Lorenzo Pedrini

Un’azienda familiare nata nel 2006 e diventata presto un riferimento nello sfidante mercato energetico, un grande player internazionale che realizza e gestisce stabilimenti di produzione da fonti rinnovabili e un accordo unico in Italia, che lega le due realtà a beneficio di un mondo più sostenibile. È un contratto di compravendita di lungo periodo che cementa l’intesa fra chi produce e chi fornisce energia pulita quello sottoscritto, due settimane fa, da Falck Renewables Sicilia, controllata da Falck Renewables e pronta a realizzare ad hoc un nuovo impianto fotovoltaico nel Ragusano, e Illumia Trend, trading company della holding Gruppo Tremagi, presieduta da Marco Bernardi, che attraverso quei pannelli offirà energia verde ai propri clienti.

Bernardi, che cosa c’è di speciale dietro a questa stretta di mano?

"Non si tratta certo del primo Power purchase agreement (Ppa) siglato nel nostro Paese e il punto non sta nemmeno nel blocco del prezzo delle forniture per sette anni, che resta una manovra, nonostante il lavoro predittivo di cui necessita, abbastanza comune. La novità, primo esempio del genere in Italia, sta invece nell’acquisto di energia da un impianto che, nei fatti, non esiste ancora. Aumenteremo così la capacità di produzione di energia rinnovabile del Paese, contribuendo al processo di decarbonizzazione".

Servono, quindi, fiducia reciproca e capacità di programmazione.

"Visti anche il prestigio e la professionalità internazionali del partner in questione, sul primo fronte non c’è stato alcun problema, mentre sul secondo siamo certi che si tratti di un’operazione vantaggiosa per entrambe le parti. Falck, infatti, attraverso la certezza della presenza di un acquirente ottiene accesso al credito per la costruzione del sito pur in assenza di incentivi statali, mentre Illumia potrà rivendere alla propria utenza energia verde che ha contribuito a produrre e baserà su questo concetto una campagna promozionale dedicata".

Parliamo di un’operazione una tantum o di un modello da replicare?

"Crediamo molto in una visione di business capace di legare a doppio filo tutti gli attori coinvolti e, quindi, siamo convinti della replicabilità del modello. Ma, soprattutto, crediamo in un concetto di sostenibilità che non sia solo una generica attitudine ‘green’, bensì una garanzia ambientale ed economica in un periodo in cui sono scomparsi gli incentivi sulle rinnovabili, nei confronti dei quali, comunque, abbiamo sempre avuto qualche riserva visto che poi finivano in bolletta. A tutt’oggi gli oneri di sistema pesano per circa il 60% della fattura elettrica, diluendo la percezione dei vantaggi di prezzo che offriamo al cliente".

Parlando di tempi e numeri, invece, quando sarà pronto lo stabilimento siciliano?

"Contiamo che gli impianti entrino in funzione entro il 2022, o al più tardi nei primi mesi del 2023, dandoci la possibilità di offrire ai nostri 350mila utenti 20 GWh all’anno di nuova energia rinnovabile al 100%, capace di sostenere per 12 mesi il fabbisogno energetico di circa 7.500 famiglie".

E riguardo alla vostra strategia industriale, come si colloca questa intesa?

"In primo luogo, con questo Ppa diamo un significativo contributo privato al Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima), proprio mentre il Governo istituisce il nuovo Ministero della transizione ecologica, ma essere sostenibili, per Illumia, è anche molto di più. A partire dalla nostra società ESCo E-Wide, che curerà per noi operazioni legate al bonus 110%, al relamping e all’efficientamento energetico, e dai bandi in tema di mobilità elettrica ai quali stiamo partecipando. Per proseguire, infine, con il legame che ci unisce al Centro meteo europeo Ecmwf e con la campagna informativa in tema di economia circolare che lanceremo entro l’anno".