Russia, 2 miliardi di affari in fumo: ma il sistema resiste allo stress

In difficoltà macchinari e moda. Ma la crescita del commercio riesce a compensare le perdite

Fra i principali poli dell’export lombardo c’è l’aeroporto di Malpensa

Fra i principali poli dell’export lombardo c’è l’aeroporto di Malpensa

Due miliardi di euro, un miliardo soltanto dall’area milanese. Ma il valore dell’export lombardo verso la Russia, pur rilevante e concentrato in alcuni settori strategici, non è nemmeno il 10% del totale. A 35 miliardi ammonta infatti il valore delle merci che dalla regione partono in direzione di tutto il mondo. Fra i campi produttivi nei quali maggiormente si avverte il disagio dei mancati sbocchi al di là della nuova cortina di ferro ci sono macchinari, tessile e moda e, a seguire, prodotti chimici e alimentari. A finire sotto la scure del bando qualunque bene valga più di 3 euro. A subire le turbolenze della crisi internazionale, però, ci sono anche gli imprenditori che esportano nelle ex repubbliche sovietiche, nelle aree satellite della nuova Russia di Putin. Qui il valore dell’export lombardo sale a 4,2 miliardi di euro di cui almeno uno e mezzo proveniente dall’area della città metropolitana. A mancare quest’anno sarà in particolare l’export di macchinari: nel 2021 un affarone da 1,16 miliardi di euro. Ma non se la passerà bene neppure il tessile, 554 milioni lo scorso anno, mentre l’alimentare valeva 166 milioni.

Un panorama drammatico? Stando ai numeri del primo trimestre dell’anno, pure solo in parte toccato dall’effetto del conflitto in Ucraina, il commercio estero conferma l‘elevata competitività dei Distretti industriali lombardi. È il centro studi di Intesa Sanpaolo a certificare che da gennaio a marzo l’export è aumentato del 25,5%, più che tutto il resto d’Italia in media. Eppure una conferma indiretta della difficoltà esiste. Solo il sistema moda non ha ancora infatti pienamente recuperato quanto perso nel corso del 2020. L’invasione russa dell’Ucraina ha profondamente modificato lo scenario macroeconomico, che è complesso e incerto. Russia e Ucraina, per l’economia dei distretti industriali, nel 2021 significava nel complesso 3,2 miliardi di euro, il 2,4% del totale. Ancora una volta i più esposti stanno nell’area del Nord. Primo il sistema dei distretti del Veneto (805 milioni di euro), secondo posto per la Lombardia (771 milioni), terza l’Emilia-Romagna (531 milioni). L’incidenza sul totale, viste le dimensioni del sistema industriale della regione, resta bassa. E la Lombardia, in termini percentuali, non rientra nei primi posti della classifica.