Grandi opere, la denuncia di Unioncamere: Lombardia fanalino di coda per infrastrutture

Malgrado qui si produca il 22% del pil nazionale strade, ferrovie e aeroporti non tengono il passo

Gian Domenico Auricchio

Gian Domenico Auricchio

Milano - La Lombardia è la regione che produce più ricchezza in Italia, con un Pil di 367 miliardi di euro che è il 22% di quello nazionale. Solo il commercio estero vale 286 miliardi, mentre le esportazioni ammontano a 136 miliardi, pari al 26% del made in Italy che finisce oltre frontiera. I 12.300 chilometri di rete stradale di cui il 7% autostradale, i 2.091 km di ferrovia, i 4 aeroporti di Malpensa, Orio al Serio, Linate e Montichiari da cui passano il 75% delle merci e il 25% dei passeggeri che transitano nel Paese, i 5 terminal intermodali di Milano, Mortara, Gallarate, Brescia e Mantova, e i due porti interni di Cremona e Mantova, però non bastano più. A parte Milano e hinterland, prime in Italia per quanto riguarda le infrastrutture, le altre province sono carenti: Cremona, Como, Lecco sono cenerentole al 56esimo, 58esimo e 76esimo posto su 107 della graduatoria nazionale; Sondrio in 105esima piazza è quasi fanalino di coda tricolore.

Lo denunciano gli imprenditori di Unioncamere Lombardia in base al rapporto stilato dagli esperti di Uniontrasporti regionale. Ci sono in cantiere 30 opere ritenute strategiche per quasi 20 miliardi di euro tra Pnrr, Olimpiadi invernali di Milano–Cortina 2026, leggi obiettivo e contratti di programma. Molte sono interamente finanziate, ma solo per poche ci sono già i progetti e per ancora meno sono cominciati i lavori. "Le opportunità offerte da Pnrr e dal Piano Lombardia per il rilancio infrastrutturale sono senza precedenti", spiega il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio, che ha presentato un libro bianco su 52 interventi ritenuti prioritari dagli operatori economici. Venti sono urgenti, perché considerati strategici per consentire alla Lombardia di continuare a produrre ed esportare ricchezza in Italia e nel mondo. Le priorità passano dal potenziamento delle linee ferroviarie allo sviluppo dell’aeroporto di Montichiari; dal potenziamento delle strade (come tangenziale ovest, Gallaratese, Statale 36, le autostrade Bergamo–Treviglio e Cremona–Mantova) al nuovo terminal del polo di smistamento di Milano sino al potenziamento dello scalo merci di Brescia, al centro intermodale di Bergamo, e al rilancio delle navigazione interna.