Spendere prima e meglio i soldi Ue: l’Anci manda gli esperti ai Comuni

Milano, patto degli enti locali per allenarsi a partecipare ai bandi europei e non sprecare fondi

Alcuni sindaci della Lombardia con Mauro Guerra (al centro in basso)

Alcuni sindaci della Lombardia con Mauro Guerra (al centro in basso)

Milano - Aiutare gli enti locali a spendere i fondi da Bruxelles, evitando che i soldi rimangano nel cassetto. L’obiettivo di Progetto Lombardia Europa 2020, finanziato con il Fondo sociale europeo e promosso da Anci Lombardia, regione Lombardia, provincia di Brescia, è accelerare la capacità dei comuni nell’accedere alle risorse europee, facendo crescere le competenze di funzionari e amministratori, e preparandoli anche alla partita del Recovery fund che agli enti territoriali destina quasi 70 miliardi di euro. Ad oggi hanno già detto sì all’attivazione formale di quelli che con sigla burocratica vengono chiamati Seav - Servizi Europa di Area Vasta – 529 comuni su circa 1.500 totali in Lombardia - uno su tre - a cui si aggiungono tutte le 12 Province esistenti , 18 diverse Comunità montane e 14 Unioni di comuni.

Il 16 novembre , nella sede di Città Metropolitana di Milano, sarà formalizzato la nascita del Seav nell’area milanese, a cui al momento hanno aderito 33 Comuni. "Con la convenzione mettiamo a disposizione dei territori europrogettisti esperti e formatori per l’accompagnamento alla presentazione dei progetti nell’ambito della programmazione europea del periodo 2021-2027", spiega Egidio Longoni, vicesegretario Anci Lombardia e project manager che si occupa della creazione dei Seav. Sono 60-80 i diversi tipi di progetto che interesseranno la Lombardia in grado di intercettare le risorse messe a disposizione dai più di 40 programmi di finanziamento diretto attivati dalle agenzie della Commissione europea.

Moltissimi gli esempi di quello che si può concretamente realizzare: c’è "Life" incentrato sulla sostenibilità ambientale come il ciclo dei rifiuti, "Erasmus +" è invece dedicato allo scambio di studenti tra paesi Ue e la formazione continua degli adulti, "Cerv" consente gemellaggi di città europee e poi programmi per digitalizzazione, inclusione sociale, cultura, turismo. "Metteremo a disposizione anche una figura di riferimento che organizzerà tavoli territoriali per individuare le migliori strategie da mettere in campo per presentare il territorio", aggiunge ancora Longoni. Un ufficio creato appositamente a Bruxelles coltiverà le partnership europee ed è già attivo un portale per la ricerca dei bandi disponibili. Sono poi già partiti i primi percorsi di formazione su progettazione, predisposizione dei bandi, rendicontazione. In merito al Piano nazionale di recupero e resilienza, "gli enti locali saranno informati su tempi, scadenze e modalità per attivare le risorse". Tutto perché non ci si può più permettere di spercare i finanziamenti che, con fatica, si riescsono a ottenere a Bruxelles.