Export, la carta del maxi-incentivo: "Defiscalizzare i ricavi extra Ue"

Milano, la proposta del presidente di Ice per favorire ripresa e internazionalizzazione delle imprese

Carlo Ferro, presidente dell’Ice

Carlo Ferro, presidente dell’Ice

Milano, 22 luglio 2021 - «Defiscalizzare i redditi provenienti dall’export extra Ue". La proposta di Carlo Ferro, presidente di Ice - l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane - arriva a margine della presentazione dell’Indagine internazionalizzazione 2021 (“Gli effetti della pandemia negli scambi globali delle imprese lombarde“) realizzata da Confindustria Lombardia, Assolombarda e Sace, con il coinvolgimento delle associazioni territoriali di Confindustria Lombardia. Una norma – spiega Ferro – "per favorire investimenti e spese per l’internazionalizzazione da parte delle imprese nella fase di ripartenza dei mercati e il re-shoring di attività di logistica e distribuzione uscite dall’Italia per ragioni fiscali". Il maxi-incentivo potrebbe funzionare così: "applicare un’aliquota Ires dimezzata (12%) in proporzione ai ricavi generati dalle vendite extra Unione europea".

Se, ad esempio, un’impresa incassasse 450 dai mercati extracomunitari su un totale di 1.000 avrebbe un risparmio in termini di imponibile del 5,4% grazie all’Ires dimezzata (12% invece di 24%) sulla parte di vendite generate fuori dai confini dei Paesi dell’Unione europea. Un’opportunità che fa gola alla Lombardia, la regione che esporta il 26% del totale nazionale e che nel 2020 ha pagato il prezzo più alto per effetto della pandemia (114 miliardi, -10,6%). Il 45% del fatturato delle aziende lombarde - stando all’indagine degli industriali - è realizzato all’estero. Co Covid il 55% ha subito una diminuzione dei ricavi ma "ad oggi – fa sapere il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti – le imprese lombarde hanno già raggiunto quote di export pari al periodo pre-Covid. Per tornare a eccellere nei nuovi scenari competitivi globali adesso hanno bisogno di politiche di supporto modulate sulla base delle dimensioni e degli obiettivi". Una linea condivisa da Ice, in occasione delle 35esima edizione del Rapporto sul commercio estero (“L’Italia nell’economia internazionale“) presentato la scorsa settimana, e ribadita ieri al tavolo degli industriali.

«Occorre supportare le imprese nella ripresa – dichiara Ferro – e guidarle nelle sfide che riguardano la crescita della domanda in Asia, la transizione digitale, la competitività accompagnata con l’innovazione. Il tema dell’e-commerce diventa fondamentale: solo il 18% delle aziende esportatrici utilizza questo canale di vendita. Nei due terzi delle imprese che non sfrutta l’e-commerce c’è una quota di realtà che non è neppure interessato a esplorare questo canale. Sta a noi accompagnarle: Ice ha creato delle vetrine, che mette a disposizione delle aziende gratuitamente: ospitiamo già 500 realtà lombarde con meno di 100 addetti. Senza dimenticare la formazione: con la Smart Academy seguiamo 2mila aziende". Le prospettive di ripresa del commercio mondiale sono solide. La stima Ice-Prometeia sull’andamento delle importazioni mondiali sono in rialzo: +8,9% per quest’anno e +6,4% per il 2022. "L’export italiano è quello che corre più velocemente tra i Paesi del G8 – fa sapere Ferro –. Nei primi 5 mesi dell’anno è cresciuto del 3% rispetto al 2019".