Milano, EssilorLuxottica e Politecnico insieme: nuovo centro di ricerca su smart glasses

Presentato il progetto in Bovisa. L'ad Milleri: "Stiamo investendo in maniera importante in questa città"

Milano, 19 luglio 2022 - Non si intesta alcuna rivoluzione: "EssilorLuxottica è un’azienda impostata già negli ultimi 8 anni: è un gruppo internazionale, fatto di giovani. Nel mondo un terzo dei nostri dipendenti ha meno di 35 anni". E "le basi del futuro sono tracciate: sarà una multinazionale aperta che ha due paesi che la compongono, l’Italia e la Francia; il cuore è ad Agordo e la testa fra Milano e Parigi". Francesco Milleri, presidente e amministratore delegato di EssilorLuxottica, alla sua prima uscita pubblica in questa veste rimarca l’impegno a valorizzare la "grande eredità di Leonardo Del Vecchio". In questa direzione va anche il progetto varato con il Politecnico di Milano per la nascita, nel quartiere Bovisa, del centro di ricerca dedicato agli occhiali intelligenti. "Milano è una scelta non casuale: stiamo investendo in maniera importante in questa città. Nel nostro headquarter di Cadorna una persona su due ha meno di 30 anni, era l’obiettivo del nostro fondatore".

Un progetto da oltre 50 milioni di euro

Niente di casuale neppure nella scelta di investire oltre 50 milioni di euro in un progetto che ricalca in pieno i capisaldi delle strategie del gruppo: puntare sui giovani e sulle tecnologie. "Per noi - sottolinea ancora Milleri - è un momento felice, stiamo mettendo la prima pietra digitale di qualcosa di molto importante". Di fatto, la nascita del primo Smart Eyewear Lab, dove 130 ricercatori del Politecnico, supportati da altri laboratori del gruppo, lavoreranno alla prossima generazione di occhiali connessi. Smart glasses, prosegue il ceo, "che saranno un ponte verso un mondo che ancora facciamo fatica a comprendere fino in fondo: il Metaverso, la realtà aumentata sono qualcosa che stiamo immaginando ma che pochissimi conoscono del tutto. Questo mondo verrà creato dall’interazione tra le persone e questa sarà possibile quando le tecnologie che qui iniziamo a studiare saranno facilmente utilizzabili da tutti".

Una "rivoluzione" per dirla con Ferruccio Resta, rettore del Politecnico. "Interagiremo con una superficie trasparente che ci fornirà informazioni e a cui daremo comandi attraverso gli occhi". Non a caso, osserva Milleri, "stiamo parlando del futuro non solo del nostro gruppo, ma del nostro Paese e forse anche oltre". Il progetto, presentato insieme al ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, al sindaco di Milano Giuseppe Sala e all’assessore all’Istruzione della Regione Lombardia Fabrizio Sala, prosegue il percorso di innovazione tecnologica già avviato con i Rayban Stories realizzati dal gruppo di Agordo insieme a Meta e messi in commercio lo scorso settembre. "Potevamo lanciare questo prodotto nel canale dell’elettronica e abbiamo scelto l’opposto - sottolinea ancora Milleri - cioè di portarlo nei negozi di ottica".

Gli occhiali intelligenti e gli scenari

La sfida maggiore dietro il nuovo progetto, come spiega Federico Buffa, product style e licensing director di Luxottica Group, sarà "rendere gli occhiali intelligenti un oggetto facilmente indossabile, da non inibire l’uso quotidiano in vari scenari d’utilizzo". Obiettivo dell’EssilorLuxottica Smart Eyewear Lab, che avrà una durata iniziale di cinque anni e sarà ospitato in uno spazio all’interno dell’Innovation District che il Politecnico sta sviluppando nel Parco dei Gasometri a Milano, sarà sviluppare dispositivi wearable, integrando tecnologie digitali con competenze di bioingegneria, fisica della materia e Intelligenza artificiale. Le attività di ricerca si concentreranno su tre aree di interesse. 

"Lo sviluppo di tecnologia di eye-tracking hardware e algoritmi per comprendere quali parti della scena una persona sta osservando, come si sta muovendo al suo interno e come sta interagendo – precisa Buffa – per anticipare comandi, riconoscere possibili contesti particolari e oggetti, integrare in modo fedele la percezione aumentata al mondo fisico osservato sia in esterni sia in interni. Poi sull’integrazione di camere e sensori all’interno dell’occhiale per la raccolta e l’analisi dati al fine di rilevare lo stato della persona (condizioni emotive, attività fisica, processi cognitivi, socializzazione), caratterizzare il contesto nel quale vive e si muove (dal domicilio all’ambiente urbano). E infine sull’integrazione hardware, software e algoritmica di tecnologie eye-tracking, camere e sensori per realizzare prototipi di occhiali intelligenti". L’accordo con EssilorLuxottica, commenta Resta, "è una pietra miliare nello sviluppo dell’area della Goccia di Bovisa, per diversi motivi. Il primo è certamente quello di avere al fianco del Politecnico di Milano un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale, un’azienda italiana che è sinonimo di innovazione, che è un grande catalizzatore per altre realtà imprenditoriali e di ricerca all’interno del distretto di innovazione che sta prendendo forma nell’area dei Gasometri".

Il metaverso e la sperimentazione

Il secondo, aggiunge Resta, "è legato al terreno sul quale opereremo: il metaverso, di cui oggi riusciamo solo ad intuire le possibilità. Un ambito di studio e di sperimentazione complesso, che chiama in causa ambiti tecnologici sviluppati all’interno dell’ateneo: dell’elettronica, alla fotonica, al data science. Apre prospettive inedite che non si limitano alla sola innovazione tecnologica o allo sviluppo di nuovi prodotti, ma che ridisegnano interi processi, servizi e relazioni. Su queste basi opererà il Joint Research Centre nei prossimi cinque anni". "L’Italia e l’Europa hanno bisogno di imprese con questo coraggio", commenta invece il ministro Vittorio Colao. "La scelta di Luxottica è profondamente imprenditoriale e ci sta dicendo che crede in questi smart glasses e per questo è disposta a investire. Con l’approccio che ogni imprenditore dovrebbe avere. Ci ha infatti detto: noi mettiamo le risorse, voi aiutateci a creare l’ecosistema". 

"Vorrei ricordare cos’era Bovisa anni fa, cosa è diventata e cosa deve ancora diventare - aggiunge il sindaco Giuseppe Sala - Questo progetto sarà qualcosa di più di un esempio di rigenerazione urbana, di come si passa da una Milano industriale del ’900 a un polo di ricerca che ha al suo interno anche tanto verde, un polmone fruibile da tutti i cittadini". Ma il valore aggiunto è soprattutto sul fronte della formazione universitaria. "I nostri atenei sono una delle porte principali per fare e diffondere ricerca, per questo negli ultimi anni abbiamo investito più di 400 milioni di euro per favorire la loro competitività", spiega l’assessore regionale Fabrizio Sala. "La collaborazione tra istituzioni, imprese e università è la base che rende possibili progetti eccellenti come questo che si svilupperà all’interno del Parco dei Gasometri, un accordo di riqualificazione importante che vede l’impegno di Regione Lombardia con un finanziamento di 25 milioni di euro. Con questo accordo favoriamo non solo la nascita di nuovi ecosistemi di ricerca ma anche un modello di Campus e formazione universitaria sempre più a vocazione internazionale".