Emergenza Turismo, Garavaglia: "Ora ristori, poi migliorare la competitività"

Il ministro del Turismo fa il punto della situazione del settore duramente colpito dalla pandemia

Massimo Garavaglia

Massimo Garavaglia

Sull'emergenza turismo occorre agire in due fasi: "la prima è tenere in vita nell'immediato l'azienda turismo. Quindi si agirà con un decreto ristori con normative adeguate, con aiuti in conto capitale, con facilitazioni per le ristrutturazioni, con l'allungamento dei termini peri prestiti erogati, con il sostegno attraverso le politiche per il lavoro per chi è in difficoltà. Non sarà facile, perché molti addetti del settore sono stagionali, ma ce la faremo. Le risorse per gli indennizzi ci sono".

Lo afferma il ministro del Turismo Massimo Garavaglia in una intervista al 'Corriere della sera'. "Poi, una volta governata l'emergenza tenendo in vita più aziende possibile, - prosegue - dobbiamo contare sul fatto che - come ha detto anche il presidente del Consiglio - c'è la certezza che in un Paese come l'Italia il turismo ripartirà. E allora va migliorata la competitività di un comparto che purtroppo dal 2010 al 2019 è cresciuto solo del 4% mentre altrove, in Paesi per noi concorrenti, è salito del 6%".

Pensare al rilancio in tempo di pandemia non è peccare di ottimismo? "No - replica il ministro - se si se agisce nella giusta direzione, superando quella che è stata storicamente una frammentazione attraverso interventi in orizzontale e in verticale. Sul primo versante ha già operato il premier dando autonomia al ministero del Turismo e organizzandolo in maniera tale da poter interloquire e interfacciarsi con gli altri dicasteri. Sul secondo, il mio obiettivo è superare una situazione in cui Regioni e Comuni si muovono in ordine sparso. Dobbiamo fare sistema, parlando con una sola voce" afferma.