"Ferie" forzate alla Electrolux di Solaro: a dicembre stabilimento operativo solo 5 giorni

Anche a gennaio 2023 sono previsti orario e stipendi ridotti

dipendente Electrolux Solaro

dipendente Electrolux Solaro

Nella fabbrica di lavastoviglie Electrolux di Solaro, a dicembre si lavorerà solo per 5 giorni in tutto (e neanche in tutti i reparti). È quanto previsto dal nuovo calendario delle chiusure programmate della fabbrica per far fronte al calo di richieste di mercato. Gli unici giorni funzionamento della fabbrica a dicembre sono: 5, 6, 7, 14 e 15. Nei restanti giorni lavorativi la fabbrica di Corso Europa resterà chiusa. Ma anche il nuovo anno si aprirà con 4 giorni già fissati di chiusura totale della fabbrica, dal 2 al 5 gennaio compresi. Dal punto di vista economico le giornate di chiusura saranno coperte da cassa integrazione, tranne cinque giorni, dal 23 al 30 dicembre, per i quali verranno utilizzati ferie o permessi retribuiti. Per quanto possa intervenire il salvagente della cassa integrazione, i lavoratori dovranno quindi da fare i conti con una busta paga un po’ più magra anche questo mese, come avviene ormai dallo scorso mese di settembre.

Neanche il tempo di tirare un sospiro di sollievo di fronte ai numeri forniti dall’incontro con l’azienda di lunedì scorso a Saronno, che ha fissato in “solo“ 10 gli esuberi per la fabbrica di Solaro, tutti riguardanti i lavoratori degli uffici e di sperare in un rilancio con l’investimento confermato di 102 milioni di euro nel prossimo triennio, che sul presente restano condizioni preoccupanti. A livello nazionale, per Electrolux gli annunciati 300 esuberi scendono a 222, di cui 101 impiegati e 121 operai. Sono cosi distribuiti: 96 a Forli, 76 a Porcia, 13 a Cerreto, 2 ad Assago (tra impiegati, non dirigenti come erroneamente indicato l’altro giorno), 10 a Solaro e 25 a Susegana. Con la previsione di 780mila pezzi prodotti nel 2022, a questo punto confermata considerando i pochi giorni a disposizione prima della fine dell’anno, l’azienda ha annunciato anche che verranno confermati i lavoratori con contratti a termine.

I sindacati hanno già messo in chiaro che "le uscite dovranno essere solo volontarie e gli ammortizzatori sociali utilizzati dovranno essere conservativi", mentre per quanto riguarda il piano di rilancio della fabbrica, fatta salva la possibilità di rivedere gli obiettivi di produzione all’ora prospettati dall’azienda, chiedono di aumentare il numero degli addetti sulle linee in maniera proporzionale all’aumento dei volumi di produzione previsti e la possibilità di richiamare i lavoratori che in questi anni hanno avuto contratti a termine.