Allarme occupazione, il 29% dei giovani senza lavoro

La preoccupazione dell'onorevole Zangrillo: "Il Governo ha fallito: basta assistenzialismo, serve un piano di rilancio sulle politiche attive"

Un'operaia al lavoro

Un'operaia al lavoro

Milano, 2 febbraio 2021 - Nel 2020 si sono persi 444mila occupati mentre è salito di 482 unità il numero degli inattivi. Tra i più penalizzati le donne e, come sempre avviene nel nostro Paese, tra i giovani dove la disoccupazione è cresciuta del 29,7%. Gli effetti di un anno di pandemia sul mondo del lavoro si confermano devastanti e quando terminerà il blocco dei licenziamenti la situazione rischia di peggiorare ulteriormente. L'allarme occupazione preoccupa Paolo Zangrillo, capogruppo in Commissione Lavoro a Montecitorio per Forza Italia e coordinatore regionale Fi Piemonte. 

"I dati parlano da soli - spiega il parlamentare -, non credo ci sia altro da aggiungere per confermare l'assoluta emergenza sul tema occupazione. I fatti dimostrano come le scelte del governo, tutte orientate ad un esasperato assistenzialismo, abbiano clamorosamente fallito", ha dichiarato Zangrillo, sottolineando l'utente necessità di "un cambio di passo sulle politiche attive del lavoro; basta slogan e provvedimenti tossici come il reddito di cittadinanza che inseguono il miraggio dello stipendio senza lavorare". "Ci aspettano tempi duri, che richiedono visione, competenza e saper fare per garantire un serio piano di rilancio del Paese, a cominciare proprio dalla possibilità di garantire opportunità di lavoro a chi oggi non lo ha o lo ha perso. Chissà se al tavolo tecnico sulla crisi a qualcuno viene in mente di occuparsene", ha concluso l'esponente di Forza Italia.