Henkel punta dritta alla chiusura: nuova protesta

Sono tornati a incrociare le braccia i lavoratori di Lomazzo

La protesta dei lavoratori, in una foto d'archivio (Cusa)

La protesta dei lavoratori, in una foto d'archivio (Cusa)

Lomazzo (Como) - Sono tornati a incrociare le braccia i lavoratori della Henkel di Lomazzo sempre più preoccupati per l’atteggiamento dell’azienda che non è arretrata di un millimetro dall’intenzione di chiudere l’impianto entro la fine di giugno. «È preoccupante che la programmazione dei volumi di produzione ormai ha un orizzonte di qualche settimana – denuncia Doriano Battistin della Cgil di Como – Sembra la Henkel abbia dislocato la produzione per il mercato europeo in Germania».

Il primo passo di quella strategia che l’azienda aveva comunicato alcune settimane fa, spiegando di voler chiudere l’impianto in paese per concentrare la produzione italiana a Ferentino, in provincia di Frosinone dove la multinazionale ha un altro stabilimento, mentre la produzione per il mercato estero sarebbe stata spostata da Lomazzo ad altri due stabilimenti in Germania e Spagna. «La decisione della Henkel è incomprensibile sia in termini industriali che finanziari». concludono le parti sociali. Rischiano il posto 160 persone