Creval e l’opa di Crédit Agrigole: "Ottima idea, ma valiamo di più"

Sondrio, cda in pressing per rivedere il prezzo. I francesi: offerta generosa. E oggi apre l’adesione

L’amministratore delegato del Credito Valtellinese, Luigi Lovaglio

L’amministratore delegato del Credito Valtellinese, Luigi Lovaglio

Sondrio - «L’offerta di Crédit Agricole non è congrua e non valorizza i risultati che abbiamo raggiunto. Ma se fossi in loro farei di tutto per cercare di combinare l’operazione. Realtà come la nostra sono uniche". Con queste parole l’amministratore delegato del Credito Valtellinese, Luigi Lovaglio, ha bocciato l’ultima offerta di Opa avanzata dalla banca francese, confermando quanto sottoscritto anche dal consiglio di amministrazione di Creval. Una bocciatura che sa di invito a rilanciare. "Pur riconoscendo che l’integrazione di una banca commerciale solida e ben posizionata quale è il Creval con un gruppo bancario come Crédit Agricole Italia possa generare benefici, il corrispettivo dell’offerta pari ad 10,50 euro per azione Creval (con dividendo) non è congruo da un punto di vista finanziario", è il commento diffuso poco prima dal Cda.

Il Consiglio , in sostanza, ha fatto proprie le analisi realizzate dagli advisor finanziari BofA Securities e Mediobanca, che pongono il valore delle azioni Creval tra 12,95 e 22,7 euro. Ma quali sarebbero le caratteristiche che l’istituto lombardo non considera sufficientemente valorizzate dall’offerente, che peraltro già controlla circa il 17% delle azioni? Lovaglio ha parlato in particolare dell’elevata eccedenza di capitale – oltre 400 milioni – superiore alla media nazionale. Eccedenza che potrebbe in futuro creare "le condizioni per un rafforzamento della politica di dividendi". Tradotto: in pancia all’istituto ci sono appunto 400 milioni di euro che potrebbero essere divisi fra i soci. Non solo. L’ad ha parlato anche di Creval come una "Banca pulita" e citato il "significativo miglioramento del profilo di rischio"; oltre al drastico calo del portafoglio deteriorato. Come a dire: Creval non nasconde sorprese. Senza dimenticare che l’istituto presenta DTA (Deferred Tax Assets) non iscritte in bilancio da perdite fiscali ed eccedenze ACE per circa 181 milioni di euro. Con aspettative di reddito che dovrebbero consentire la possibilità di iscrivere i DTA negli esercizi futuri per un ammontare stimato in circa 30 milioni di euro medi annui nel periodo 2021-2026.

«Questi sono tutti fattori oggettivi non adeguatamente – ha rilanciato Lovaglio –, una quota importante degli azionisti ha già comunicato che non intende aderire. Ma ribadisco che c’è una valenza strategica nel prospetto di fusione con Crédit Agricole. Il loro modello di business è fantastico e non si discute la valenza potenziale del progetto". Intanto oggi avrà inizio il periodo di adesione all’offerta, che il gruppo francese continua a considerare "generosa", anche in relazione all’aumento di prezzo delle azioni ingenerato proprio dall’annuncio dell’operazione. Il termine dell’adesione è previsto il 21 aprile, salvo proroghe. La data di pagamento del corrispettivo è fissata cinque giorni dopo.