Covid: vaccini nelle aziende, il governo apre

Il ministro Orlando incontra sindacati e associazioni del mondo imprenditoriale

Vaccini Covid

Vaccini Covid

Roma - Vaccini contro il Covid anche in azienda: il governo Draghi traccia la strada. Se n'è discusso in un tavolo convocato dal ministro del Lavoro Andrea Orlando con i sindacati confederali e le associazioni del mondo imprenditoriale. La possibilità di somministrare l'antidoto all'interno di fabbriche e uffici non sarà una procedura alternativa, ma solo un "canale parallelo" con cui costruire quella "capillarità" necessaria ad una campagna vaccinale che avrà come obiettivo un "mondo del lavoro covid free". Il percorso passerà anche da una "manutenzione" del protocollo sulla Sicurezza dei luoghi di lavoro firmato quasi un anno fa con sindacati e imprese. Nessuno "stravolgimento" , ha confermato ancora Orlando, trovando le orecchie attente di Cgil, Cisl , Uil e Ugl, nè tantomeno un "allargamento indiscriminato" delle maglie del sistema di regole anti Covid, quanto piuttosto "un adeguamento alla mutazione del fenomeno di questi mesi e degli strumenti necessari al contrasto dell'epidemia" anche nei luoghi di lavoro. A questo servirà dunque un nuovo round tecnici tra i ministeri interessati, Lavoro e Salute, che poi condivideranno nuovamente il Protocollo con le parti sociali. 

Dosi da aumentare

E tornando all'inclusione di altri soggetti nella campagna di vaccinazione il governo non si nasconde la difficoltà del momento: "E' chiaro che per questo avremmo bisogno di una quantità di dosi di vaccino molto più larga di quanto abbiamo ora, ma fin da subito serve iniziare a organizzarci in vista dell'obiettivo", ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza che ha partecipato all'incontro assieme al generale Francesco Paolo Figliuolo, nuovo commissario straordinario per l'emergenza Covid. Resta anche il fatto, come ribadito a più riprese lo stesso Orlando, che la rete di medici aziendali, imprese o grande distribuzione, "non si sostituisce" alla rete territoriale.  "E' chiaro che la rete dei medici aziendali arriva in aziende di una certa dimensione e non in altre, ma dobbiamo ricordare che ci sono gli accessi ordinari", rassicura ancora spiegando come l'obiettivo sia quello "di provare a ridurre il gap di accessi e dare opportunità in più". Per questo il governo utilizzerà anche gli ambulatori Inail "per far si che anche quel lavoratore che non ha un medico aziendale possa comunque accedere ad un ulteriore canale".

Attenzione alle fasce a rischio

La finalità dell'esecutivo mirerebbe anche ad intercettare un'altra domanda: quella di categorie più fortemente esposte al rischio. Per questo Orlando ha annunciato come in uno dei prossimi decreti saranno inserite nuove misure ad hoc per questa categoria di lavoratori. Un intervento, questo, che in fase di conversione sarà sottoposto al confronto con sindacati e imprese, ha assicurato. D'accordo con una strategia che ampli la rete di vaccinazione anche il commissario straordinario. Serve la "massima capillarizzazione possibile per i vaccini" per cui "ben venga" l'ipotesi che le aziende o la grande distribuzione vaccinino i propri dipendenti, ha spiegato al tavolo il Generale Figliuolo.  Il confronto ha soddisfatto sindacati e imprese. Giudizio positivo dalla Cgil di Maurizio Landini che sulla vaccinazione in azienda ha chiesto "una regia nazionale" e che il servizio sanitario "abbia un ruolo centrale''. Incontro "positivo" anche per la Cisl del neo leader Luigi Sbarra che invoca un aggiornamento del Protocollo come la Uil di Pierpaolo Bombardieri d'accordo anche alla somministrazione dei vaccini nei luoghi di lavoro "per accelerare la distribuzione e non pesare eccessivamente sulle strutture pubbliche". Via libera a un aggiornamento del Protocollo di sicurezza e all'ampliamento della rete vaccinale dal mondo imprenditoriale: Confindustria,infatti, è pronta a essere "parte attiva" nella campagna vaccinale pubblica.