Cassa integrazione, ristori e cancellazione dei debiti: le novità del Decreto Sostegni

Le indiscrezioni sul provvedimento che sarà varato oggi dal Consiglio dei ministri

Ristoranti chiusi

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Cinque miliardi per la campagna vaccinale, 3,3 miliardi per la cassa integrazione Covid, 11 miliardi per i ristori alle imprese e oltre 2 miliardi per quelli alle partite Iva. Sono alcune delle cifre che dovrebbero essere contenute nel decreto ristori. Oggi è stata una giornata di confronti e incontri per limare il provvedimento che domani, 19 marzo, dovrà approdare in Consiglio dei ministri.

Campagna vaccinale

In arrivo 5 miliardi di euro per la campagna vaccinale anti covid e il rafforzamento delle cure. Le risorse andranno anche alla struttura del commissario e per le indennità dei medici di base per le vaccinazioni. Le risorse saranno probabilmente contenute nel decreto legge sostegni. 

I ristori per gli autonomi

Sono circa 800.000 gli autonomi e professionisti che potranno beneficiare dei ristori che saranno stanziati con il Decreto legge Sostegni. Secondo quanto apprende le risorse arriveranno dall'apposito fondo, che ha già un plafond di un miliardo, a cui si dovrebbero aggiungere altri 1,5 miliardi, con il varo del provvedimento da parte del Cdm. I meccanismi per erogare le risorse saranno simili ai ristori per le imprese.

I ristori per le imprese

I ristori per le imprese, previsti dal decreto legge saranno erogati attraverso bonifici, o in alternativa crediti d'imposta, in maniera diretta nella seconda metà di aprile. I potenziali beneficiari potrebbero essere circa 3 milioni.  La misura dovrebbe essere contenuta nel provvedimento che domani sarà varato dal Cdm.  I ristori per le imprese andranno da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 150.000 euro. Nel decreto legge sostegni saranno previsti oltre 11 miliardi per le imprese. I ristori saranno graduati in 5 classi: dal 60% delle perdite fini a 100.000 euro di fatturato, fino a scendere al 10% per chi fattura tra i 5 e i 10 milioni. Si va da un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche ad un massimo di 150.000 euro di ristoro.

Sono previsti 3,3 miliardi per il rinnovo della cassa integrazione covid fino alla fine dell'anno. Nel provvedimento saranno contenute anche risorse per i circa 400.000 beneficiari dei ristori per lavoratori stagionali turismo, dello spettacolo, autonomi occasionali e lavoratori dello sport.

Soldi a Regioni, Province e Comuni

Il ministro dell'Economia Daniele Franco, secondo fonti presenti alla riunione con le Regioni, le Province e i Comuni, ha garantito che il dl sostegni destinerà alle Regioni ordinarie 1 miliardo, 260 milioni alle Regioni a statuto speciale, 900 milioni ai Comuni, 100 milioni alle Province, 250 milioni saranno destinate alla tassa di soggiorno, 800 milioni per il Trasporto pubblico locale (Tpl), così ripartiti 350mln per il 2020 e 450mln per i primi mesi del 2021.

I tempi

Il governo è ancora al lavoro sul decreto Sostegni, che dovrebbe arrivare domani in Consiglio dei ministri. La seduta, infatti, al momento non è stata ancora convocata, ma, secondo quanto si apprende, dovrebbe essere programmata per domani pomeriggio. Dopo la riunione di ieri con i ministri, spiegano diverse fonti di governo, il premier Mario Draghi ha chiesto alcuni approfondimentiTra i nodi da sciogliere, spiegano le fonti, c'è la questione della "pace fiscale", contro cui si sono espressi i sindacati confederali, ma su cui Lega e Forza Italia non intendono fare marcia indietro. Approfondimento in corso anche sul costo dell'estensione dei voucher anche ai lavoratori in smart working con figli alle scuole dell'infanzia e primarie, chiesto da Italia.

Cancellati i "piccoli debiti"

Tutte le cartelle esattoriali fino a 5 mila euro (relative al periodo fra il 2000 e il 2015) saranno cancellate.  Un intervento che avrebbe il compito di togliere dal piatto una serie di crediti difficilmente esigibili dallo Stato ed eliminare una gran mole di lavoro per gli uffici delle Entrate. Si stimano circa 61 milioni di cartelle per un valore di un miliardo di euro, il cui stralcio consentirebbe di abbattere circa il 56% della giacenza del magazzino delle Entrate. La riduzione richiesta delle cartelle esattoriali "sarebbe estesa a tutti fino a 5 mila euro. Questo è l'intento ad oggi. Naturalmente si può avere anche un'altra visione parlamentare e aumentare questo tetto". Così ieri il Sottosegretario all'Economia, Claudio Durigon.  "Sì, sì, questa è una richiesta anche per l'Agenzia delle  Entrate. Oggi come oggi ci sono 137 milioni di cartelle giacenti in Agenzia, in archivio, questa possibilità di cancellare le cartelle fino a 5mila euro al 2015 porterà sicuramente un vigore all'archivio dell'Agenzia delle Entrate in modo che si possa verificare quelle esigibili", dice confermando se la richiesta di estinzione delle cartelle esattoriali fosse pari a circa 60 milioni di cartelle esattoriali.

Crediti inesigibili

"Sulla pulizia del magazzino fiscale dobbiamo fermare le fake news che qualcuno usa per dire che ha vinto, e altri per dire che si tratta di un condono. L`ideologia, su certi temi, andrebbe messa da parte. Quello che serve lo ha spiegato bene il Direttore dell`Agenzia delle Entrate nel corso di una recente audizione in Parlamento. E lo ha osservato, nel parere reso al Recovery, la Commissione Finanze della Camera che ha invitato la Commissione di merito a 'provvedere alla revisione del cosiddetto magazzino fiscale dell`Agenzia delle entrate, procedendo, laddove opportuno, alla totale o parziale cancellazione dei crediti fiscali inesigibili - pari attualmente al 91% del totale dei crediti da riscuotere - consentendo all`Agenzia di concentrare le proprie attività sulla porzione di crediti fiscali effettivamente esigibili'". Lo scrive, sui social, il Vice Ministro dell`Economia e delle Finanze, Laura Castelli

Il 30% sono falliti o morti

"Pulizia del magazzino fiscale, quello di cui stiamo parlando, vuol dire stralciare le posizioni relative a crediti inesigibili, di queste oltre il 15% fa capo a soggetti falliti, il 13% a soggetti deceduti o ditte cessate, il 13% a nullatenenti (anagrafe tributaria negativa) e il 45% a contribuenti sottoposti ad azione cautelare\esecutiva. E su molte di queste posizioni le norme a tutela del contribuente (come l`impignorabilità della prima casa), inibiscono o limitano le azioni di recupero. Dobbiamo dare la possibilità all`agente della riscossione di concentrarsi sui crediti esigibili. Ad oggi, infatti - ricorda Castelli -, per i contribuenti che non estinguono il debito, come ricordava Ruffini, a seguito della notifica della cartella o dell`avviso, è necessario avviare le attività di recupero all`interno di un quadro normativo che si presenta macchinoso ed impone lo svolgimento di attività pressoché indistinte per tutte le tipologie di credito iscritte a ruolo, non potendo modulare l`azione di recupero secondo principi di efficienza ed efficacia. E questo condiziona la possibilità di migliorare i risultati di riscossione".  "Detto questo, la politica deve avere il coraggio di superare steccati ideologici e deve avviare un percorso di riforma anche del meccanismo della riscossione, per renderlo più efficace ed efficiente", conclude la viceministro dell'Economia.

Braccio di ferro

 Sulla pace fiscale è in atto però uno scontro. Da una parte i sindacati confederali che ne danno un giudizio negativo, dall'altra Forza Italia e Lega che invece ne sostengono la necessità. "Per la Lega è imprescindibile, ma io direi che per gli italiani è imprescindibile", che nel decreto legge Sostegni "ci sia la pace fiscale, la rottamazione di decine di milioni di cartelle esattoriali vecchie che sarebbero la morte per milioni di famiglie italiane". Lo ribadisceil segretario della Lega, Matteo Salvini, dopo un incontro al ministero delle Infrastrutture con il viceministro della Lega Alessandro Morelli.