Coronavirus, crollo dei consumi: in Lombardia -83%

Fatturati azzerati nella seconda metà di marzo. Nel primo trimestre il 29% in meno di acquisti

Corso Buenos Aires deserta

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Milano, 30 aprile 2020 - Meno 79% in Italia. Meno 83% in Lombardia. L’effetto coronavirus sui consumi a marzo - rispetto allo stesso mese di un anno fa - è paragonabile a quello di uno tsunami: fatturati pressoché azzerati soprattutto nella seconda parte di marzo. A rivelarlo è l’Osservatorio permanente creato dal Centro studi Confimprese, in partnership con EY: sotto la lente sono finite 45 insegne e oltre 4.400 punti vendita di abbigliamento e accessori, food&beverage (ristorazione servita, quick service e bar) e i settori non alimentari (retail cosmetica, arredamento, servizi, cultura). La Lombardia ha registrato il trend peggiore: -82,6% a marzo, un crollo trainato in particolare dai consumi nelle province di Brescia, Bergamo e Mantova (-85%), mentre Monza Brianza ha perso l’84% e Milano l’83%. La regione è la peggiore anche nel confronto tra il primo trimestre dell’anno con l’avvio del 2019: -29,2%. Le aree più colpite sono quelle che per prime hanno subito i contagi: Pavia (-34%), Cremona (-33%), Lodi (-32%) Bergamo (-31%). Monza Brianza ha perso oltre il 30%.

Tra le principali città, Milano ha registrato un calo dell’84% nel mese di marzo e del 29% nel trimestre, Bergamo dell’88% a marzo mentre Brescia perde l’84%. "Pur con una partenza positiva a gennaio al +1, 3% – analizza Mario Maiocchi, consigliere delegato Confimprese – da fine febbraio, in relazione al clima di incertezza e all’evoluzione dell’epidemia, si è cominciato a registrare un rallentamento, che ha portato il totale mese a -2,9%, peggiorato all’inizio di marzo, in cui le vendite sono diminuite del -40% già prima del decreto “io resto a casa“ dell’11 marzo. Il blocco delle attività e degli spostamenti ha fatto sì che marzo si sia assestato al -79% con fatturati azzerati nella seconda parte.