Covid, allarme rosso per l'economia: "In Lombardia Pil torna a livelli 2001"

Cna: regione cresceva da sei anni, il 2020 vedrà di nuovo una picchiata del Pil regionale al - 8,6%. Serve piano di rilancio

Skyline di Milano

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Milano, 23 maggio 2020 - Dopo l'emergenza sanitaria, che duramente ha colpito l'Italia e in particolare la Lombardia, è allarme rosso sul fronte economico. Covid-19 sta mettendo a dura prova la "locomotiva d'Italia". "La Lombardia cresceva da sei anni, si era complessivamente ripresa dopo la grande crisi del 2008, ma il 2020 vedrà di nuovo una picchiata del Pil regionale al - 8,6%": la stima è di Daniele Parolo, presidente di Cna Lombardia. "Questa tendenza, autenticamente emergenziale disegna un quadro drammatico, che ci riporta indietro ai livelli del 2001" ha aggiunto: "siamo molto preoccupati".

A destare particolari grattacapi è la situazione delicata del comparto turismo. "Con 39 milioni di presenze, la Lombardia è una delle principali Regioni italiane per movimento turistico" ha ricordato Eleonora Rigotti, delegata di CNA Lombardia al Tavolo Turismo di Regione Lombardia, dove il 60% dei turisti sono stranieri e in cui il 45% fra giugno e settembre. "Non possiamo sottovalutare questa filiera - ha avvertito - 60 mila imprese, 270 mila addetti, il 7,5% del Pil regionale: in questa quantità c'è la qualità, e dobbiamo preservarla".

Secondo il Cna, con il lockdown, le imprese del turismo hanno già perso il 15% del fatturato annuo e il rischio è di un calo del 67% del Pil del comparto turistico lombardo. Per questo, il segretario regionale di Cna Lombardia, Stefano Binda, si dice convinto che serva "un'azione coordinata e massiccia tra Governo e Regione Lombardia per un piano di rilancio, di stimolo della domanda interna, di attrazione degli investimenti. Regione Lombardia si sta muovendo con un'azione di stimolo delle opere pubbliche negli enti locali, per i quali sono stati stanziati 400 milioni. Per noi è la direzione giusta, ma va rafforzata, diffusa, consolidata, partecipata dalla filiera delle micro e piccole imprese delle costruzioni e dell'impiantistica, autentico snodo di una rete capillare di opportunità di lavoro". "Da questa crisi - ha concluso Parolo - possiamo uscire solo se la viviamo come un'opportunità per ridefinire il nostro futuro".