La bolletta prima e dopo aver installato pannelli fotovoltaici: ecco quanto si risparmia

I vantaggi in termini di spesa, ma anche di impatto ambientale, consentiti da un impianto a pannelli solari

La bolletta prima e dopo il fotovoltaico

La bolletta prima e dopo il fotovoltaico

Due bollette della luce. Una prima dell'installazione di un impianto fotovoltaico e l'altra dopo averlo attivato. La differenza è impressionate. Se prima l'utente pagava 411,62 euro, poi l'utente spende 0 (zero) euro. Un risparmio considerevole per una famiglia. Addirittura in questo caso, in base ai calcoli dell'azienda energetica, l'utente va a credito perché consuma meno di quanto produce. Ma qual è in media il reale risparmio? Quanto costa montare un impianto? In quanto tempo si ammortizzano i costi?

La bolletta prima e dopo il fotovoltaico
La bolletta prima e dopo il fotovoltaico

I vantaggi

“Il fotovoltaico rappresenta una soluzione vantaggiosa sia in termini economici che ambientali: scegliere un impianto fotovoltaico, abbinato alla pompa di calore ibrida o elettrica, consente di avere energia elettrica, riscaldamento e acqua calda sanitaria puliti, perché provenienti dal sole, abbattendo dell’80-90% i costi di luce e gas; cosa non banale oggi”, spiega Daniele Iudicone, co-fondatore di IMC Holding, realtà che da anni si impegna a diffondere una conoscenza corretta e trasparente sui vantaggi delle rinnovabili, per rendere sempre più case e piccole e medie imprese energeticamente indipendenti.

Un esempio pratico

Una villa di 300 metri quadrati ha visto l’installazione sul proprio tetto di un impianto fotovoltaico da 5Kw di potenza, composto da 19 moduli da 270W, abbinato a un sistema di batterie di accumulo e pompa di calore ibrida (che funziona sia a gas, sia con la corrente elettrica, in questo caso generata dal sole). 

I tempi di installazione

La realizzazione dell’intervento si è svolta in due giorni lavorativi.

Il tipo di pannelli

Fotovoltaico Semplice (società presa ad esempio) utilizza pannelli Quantico, prodotti in Italia in regime di qualità certificata, dotati di vetro ad alta trasmittanza, testato per grandine dal diametro di 30 centimetri.

Energia e calore prodotti

I moduli garantiscono operatività per temperature di esercizio comprese tra i -45° e +85°, con umidità dell’85%; sono garantiti fino a 35 anni sulla potenza e presentano uno speciale trattamento nanotecnologico che semplifica le periodiche operazioni di pulizia e manutenzione.

Energia giorno e notte con gli accumulatori

A livello di energy storage, la batteria di accumulo permette di impiegare l’energia immagazzinata dai pannelli durante il giorno anche di sera, in modo da poter gestire le utenze domestiche e la pompa di calore con energia green derivante dal sole.

Caldaia a condensazione e pompa di calore

Per disporre di riscaldamento a costo zero, quindi green, è necessario installare una caldaia a condensazione che lavora in abbinamento con la pompa di calore ibrida o elettrica. Ciò permette di sostituire la vecchia caldaia tradizionale e poter utilizzare i radiatori ad alta temperatura esistenti. La soluzione permette anche di disporre di acqua calda sanitaria. Caldaie di questo genere sono dotate di interfaccia smart per decidere se utilizzare il gas o l’elettricità, in base alla convenienza del cliente.

Garanzia

Di norma il sistema di riscaldamento è garantito per 17/20 anni.

Spesa e incentivi

Questo tipo di intervento di riqualificazione energetica ha comportato un costo complessivo di 27.490 euro (iva esclusa) e permette di abbattere dell’80-90% i costi di luce e gas. Garantisce inoltre il miglioramento di due classi energetiche dell’immobile e permette quindi di poter usufruire del bonus casa con una detrazione del 50% sulla spesa sostenuta. Quindi il costo finale sarà inferiore ai 14mila euro. 

Esempi di rientro dalla spesa sostenuta

La soluzione descritta, garantisce una produzione annua di 6.850 kWh. Grazie al bonus casa, comporta un costo per la famiglia di 13.750 euro. I piani di rientro, con il costo dell’energia odierno, sono di 3-4 anni. Cioè in 3-4 anni ci si ripaga l'impianto e da lì si comincia a guadagnare.

Nord, centro e sud

“Sebbene l’irraggiamento solare sia più forte nel Sud e Centro Italia rispetto al Nord, la differenza di rendimento degli impianti e di pochi punti percentuali, facilmente superabile andando a installare un paio di moduli in più sul tetto della casa nel Nord Italia, regione geografica che tra l’altro ha la maggior diffusione di impianti fotovoltaici rispetto al sud”, precisa Iudicone. 

Meno bonus più incentivi

“Gli investimenti statali sulle rinnovabili rappresentano un debito buono: generano occupazione e permettono di ridurre inquinamento e la spesa di famiglie e aziende. Da settembre 2021 a questa estate il Governo ha destinato circa 50 miliardi di euro per sostenere il rincaro dei prezzi delle bollette, soldi a fondo perduto, perché non risolvono a monte il problema. È in quest’ottica che si deve sostenere il più possibile la transizione energetica del paese, informando in modo trasparente gli italiani sui vantaggi delle rinnovabili e continuando anche a proporre incentivi economici in questa direzione. Se ogni edificio che dispone di un tetto, dal capannone industriale alla villetta, abbracciasse il fotovoltaico il nostro paese potrebbe raggiungere una grande indipendenza energetica, a totale vantaggio della nostra economia e dell’aria che tutti noi respiriamo”, spiega Daniele Iudicone