Verde e digitale nella città del futuro: Coima investe e diventa holding

La nuova era del colosso milanese che ha firmato le recenti trasformazioni urbanistiche

Coima

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Milano, 13 maggio - Svolta in casa Coima. Il colosso che a Milano ha firmato le più grandi trasformazioni urbanistiche degli ultimi anni (Porta Garibaldi-Porta Nuova-Isola e Bosco Verticale) questa volta ristruttura se stesso. Da ieri ha riunito tutte le attività del gruppo in una holding che intende seguire una triplice strategia: rigenerazione edilizia e urbana, impatto Esg (impatto ambientale, sociale e di governance) e digitale. Coima Holding controllerà tutte le società: Coima Sgr, che gestisce 27 fondi di investimento immobiliare; Coima Rem, che ha sviluppato e gestisce immobili per oltre 5 milioni di metri quadrati; Coima Ht, società neocostituita che opera in ambito tecnologico e digitale per supportare i processi di rigenerazione urbana e trasformazione digitale degli spazi fisici; Coima Image, attiva nello space planning e interior design; Residenze Porta Nuova, agenzia dedicata al settore residenziale.

La holding è partecipata al 100% da Coima Founders, che vede come soci la famiglia Catella (78,8%), Micheli e Associati (7,2%), Domomedia (società della famiglia Lumina, socio storico di Coima, con il 5%), Gabriele Bonfiglioli (4,5%) e Matteo Ravà (4,5%). Il gruppo conta 219 professionisti (+219% rispetto al 2015): 44 sono entrati nell’anno del Covid. Il fatturato medio del quinquennio, di oltre 50 milioni, è cresciuto più del 200% rispetto al 2015, con un ebidta medio del quinquennio (margine operativo lordo) quasi triplicato a oltre 18 milioni.

Nel 2020 il gruppo ha consolidato un patrimonio netto di oltre 45 milioni, senza alcun indebitamento. "La scelta degli azionisti fondatori di riunirsi dopo oltre 40 anni in Coima Holding rappresenta una tappa importante nel percorso imprenditoriale e aziendale iniziato nel 1974 – dichiara Manfredi Catella, fondatore e ceo –. Adesso sarà determinante lavorare sui progetti e sulla capacità delle nostre aziende di sviluppare partnership pubblico-privato virtuose e di mercato che sappiano contribuire in modo accelerato alle prospettive del Paese e competere a livello internazionale".