Case, prezzi e materie prime. Comprare costa di più. Il ruolo positivo dei Big Data

La crescita dei prezzi di acciao, rame e calcestruzzo incide anche sul settore costruzioni

Muratori

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I rincari delle materie prime sono un problema ormai globale che sta impattando negativamente su moltissimi settori produttivi. Non è esente nemmeno il mercato edile che sta affrontando un innalzamento dei prezzi dell’acciaio, aumentato del +150% tra novembre 2020 e maggio 2021, ma anche di altri materiali fondamentali per l’edilizia, come i polietileni (+110%), il rame (+29,8%), il calcestruzzo e il petrolio +45,3%.

Le imprese costruttrici rischiano di vedere azzerati i margini di guadagno, così come i committenti si trovano ad affrontare spese di gran lunga superiori a quelle preventivate, dovendo spesso rinunciare al lavoro. Se per gli interventi di ristrutturazione e demolizione gli incentivi statali permettono di limitare i danni, non si può dire lo stesso per le nuove costruzioni, esonerate dalle detrazioni fiscali. 

Oltre ad auspicare quindi una sempre crescente indipendenza europea in quanto a produzione di materie prime, in tutti i settori, per evitare altre crisi future, per il mercato immobiliare fortunatamente esiste una via d’uscita concreta: domanda e offerta possono allinearsi, evitando costi e sprechi grazie ai Big Data, L'applicazione degli strumenti tecnologici e digitali al settore immobiliare ha addirittura dato vita a un neologismo, PropTech, che fonde i vocaboli property e technology per indicare l'utilizzo di Big Data nel real estate.

Ma quali sono le applicazioni pratiche a un mercato complesso, stratificato e in netta ripresa nonostante la pandemia? Pietro Pellizzari, CEO di Wikicasa, spiega che "I Big Data sono già oggi un asset fondamentale per il settore e in futuro lo saranno sempre più. Dalla progettazione alla costruzione, passando poi per le fasi di gestione e commercializzazione di un immobile, il PropTech è diventato un alleato prezioso sia per le attività del comparto, sia per la clientela finale”.

Dalla grossa mole di dati a disposizione dei portali immobiliari, infatti, è possibile rilevare e tracciare le fluttuazioni dei desideri degli italiani quando si tratta di case, un argomento sempre caldo nel nostro Paese per via dell'affezione al mattone. "A seguito del lockdown - prosegue Pellizzari - e i conseguenti effetti, in primis lo smart-working, la clientela ha ridefinito il proprio paradigma dei valori intrinseci ed estrinseci riguardo agli spazi abitativi. La posizione centrale ha perso rilevanza rispetto all’ampiezza, così come la qualità degli spazi interni (domotica, efficienza energetica) e la presenza di spazi esterni vivibili (terrazzi e giardini) hanno assunto un valore maggiore.Le persone, costrette a passare sempre più tempo all’interno della propria abitazione, hanno capito che l’elemento casa era la principale variabile che poteva incidere sulla qualità della vita. Questo cambiamento repentino, fotografato dai big data raccolti dai portali immobiliari, impone a tutti gli operatori del settore una sfida, quella di cogliere le mutate esigenze dei clienti e adeguare di conseguenza l'offerta per rispondere al meglio ad un nuovo mercato". 

Ma i Big Data possono anche diventare uno strumento, oltre che di analisi, perfetto per consentire ai soggetti coinvolti di effettuare scelte intelligenti, più velocemente.  "Per rendere il mercato più trasparente abbiamo sviluppato un servizio innovativo che consente all’utente di ottenere la valutazione di un immobile online, gratis e con pochissimi click. Abbiamo inoltre reso pubbliche le quotazioni immobiliari disponibili per provincia, comune e zona nelle grandi città. Più informazioni, accompagnate dalla consulenza professionale di un agente immobiliare, rendono il mercato più affidabile, veloce ed efficiente, agevolando l’incontro tra domanda ed offerta", conclude il Ceo di Wikicasa, portale partecipato da importanti realtà del settore come Tecnocasa, Gabetti, ReMax, Tempocasa, i quattro gruppi più importanti in Italia per numero di agenzie. 

Il Settore immobiliare sta affrontando in questi ultimi giorni anche un altro tema importante quello della riforma del Catasto, attesa da anni. Con la “Modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e revisione del catasto fabbricati', il Governo si impegna ad accatastare tutto quello che oggi non è controllato, terreni e abitazioni, immobili non censiti, immobili abusivi, terreni edificabili classificati come agricoli, al quale seguirà anche la creazione di nuovi criteri per la classificazione degli immobili. Nella pratica, ogni unità immobiliare si vedrà assegnare un preciso valore patrimoniale, oltre che una rendita patrimoniale attualizzata in base ai reali valori di mercato. Sarà quindi necessario un aggiornamento periodico e costante di tali valori, vista la mutevolezza tipica del mercato immobiliare. Anche in questo contesto, i Big Data rappresentano un’opportunità concreta per valutazioni idonee e sempre aggiornate, per garantire equità a trasparenza nelle assegnazioni.