Alcolici, l’export torna a volare: su Campari l’effetto dollaro

Buone performance degli aperitivi, incremento delle vendite del 25% a quota 1,25 miliardi

Campari

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Milano - La rivincita della convivialità sulla pandemia e il clima favorevole regalano a Campari un primo semestre d’oro. A far volare i conti del gruppo sono gli aperitivi e il dollaro. Vendite a 1,25 miliardi in crescita del 25,6% nel confronto anno su anno. L’inflazione e la crisi geo-polita non frenano la fiducia, "abbiamo buone aspettative anche per il resto del 2022 nonostante la volatilità e l’incertezza", dice il ceo Bob Kunze-Concewitz.

La cartina dei mercati che strizzano l’occhio ai pezzi forti della casa racconta come siano cambiati i consumi in questi mesi, ma anche come il marchio sia globale, simbolo di italian-style in tutto il mondo, famoso come la Madonnina e la Scala. L’area Sud Europa, Medio Oriente e Africa - 30% del giro d’affari - è cresciuta del +28,1%. A tirare è l’Italia, +29,6%. Un successo dovuto al forte incremento di Aperol (+35,4%), Campari (+48,1%) e Crodino (+33,5%). Seguono a ruota gli amari: in Francia +4,9%. In America - panzer degli ordini col 44% del totale – il balzo in avanti è stato del 12,9%. La perfomance degli Stati Uniti, che da sempre regalano le maggiori soddisfazioni ai milanesi, segna un ulteriore +7,1%. Nord, Centro ed Est Europa (19% complessivo) migliorano del 24,8%, record in Germania con +34,8%. Bene il Regno Unito con +18,5%. In Asia-Pacifico (7%) le vendite sono aumentate del 7,8%. L’Australia si assesta su un +2,1%. Anche il resto dell’area incrementa (+19,0%), in particolare la Corea del Sud (+124,7%).

Uniche eccezioni, Cina che registra un calo, "a causa dei temporanei lockdown frutto della strategia ‘zero Covid’", e Giappone "per difficoltà nelle spedizioni". Campari ha appena messo a segno un colpo nel segmento super premium di vermouth e gin con l’acquisizione del marchio Del Professore. Fondato a Roma nel 2013 da un gruppo di barman guidati da Leonardo Leuci, conosciuto per aver lanciato nella capitale il Jerry Thomas Speakeasy, il primo bar italiano a entrare nella lista dei 50 migliori locali al mondo. Un’autorità in materia. Leuci sarà brand ambassador come prevede il contratto di consulenza inserito nella transazione, "così il gruppo rafforza la propria posizione in questo ambito".