Le Borse provano a superare lo choc del venerdì nero di Omicron: avvio listini in positivo

Apertura in rialzo a Milano, dopo il crollo di venerdì (-4,5%). Ftse Mib a +1,45%, a 26.227 punti. Petrolio a +4,%, titolo Juventus in picchiata

Nel venerdì nero le Borse avevano bruciato quasi 400 miliardi

Nel venerdì nero le Borse avevano bruciato quasi 400 miliardi

Le Borse europee rimbalzano dopo il crollo di venerdì con i timori per la nuova variante individuata in Africa. I mercati sono pronti a scommettere che Omicron avrà un impatto meno impegnativo di quanto si prevedeva inizialmente. Mentre sono in corso le valutazioni sanitarie, l'attenzione degli investitori si concentra ora sulle prossime mosse delle banche centrali, in particolare della Fed, per sostenere la ripresa economica, anche alla luce dell'andamento dell'inflazione. Avvio di seduta in rialzo per Francoforte (+1,06%), Parigi (+1,36%), Madrid (+1,01%) e Londra (+0,8%). Sul fronte valutario l'euro sul dollaro scende a 1,1269

Apertura in rialzo per la Borsa di Milano. L’indice Ftse Mib ha segnato in avvio un +1,45%, a 26.227 punti. Dopo il tonfo di venerdì, sulla scia dei rinnovati timori per la variante Omicron i mercati aprono in positivo tentando il recupero. Le Borse europee tentano di superare lo shock di venerdì provocato dalla variante del coronavirus individuata in Africa. Nonostante i timori per il diffondersi di Omicron e gli effetti che potrà avere sull’economia, i listini del Vecchio continente si avviano verso un avvio di settimana in rialzo. In aumento anche il prezzo del petrolio (più 4%). mentre dopo l'inchiesta della Fianza, il titolo Juventus non fa dapprima prezzo e registra un calo teorico dell'8,8%. Poi apre a -2,8%.

Dopo la chiusura in calo dei listini asiatici, in Europa la tendenza è quella di una partenza in ripresa. I future del Vecchio continente e degli Usa sono in rialzo. Tendenza al rialzo anche per il petrolio con il Wti a 71,25 dollari al barile (+4,6%) e il Brent a 75,54 dollari (+3,9%). Sul fronte macroeconomico in arrivo gli indici sulla fiducia dei consumatori, servizi e industria dell’Eurozona. Prevista anche l’inflazione della Germania e Spagna. Dall’Italia atteso l’indice dei prezzi alla produzione.