Bonus edilizia: come cambiano con il decreto sostegni. Nuovi vincoli e regole

Aziende del settore e associazioni di categoria infuriate con il governo: "Così a rischio la ripresa"

Operai al lavoro (Archivio)

Operai al lavoro (Archivio)

Bonus edilizia: nuovi cambiamenti per le agevolazioni fiscali che coinvolgono il settore. A introdurli il Decreto Sostegni, approvato di recente e pubblicato ieri, giovedì 27 gennaio, in Gazzetta ufficiale. La modifica riguarda le cessioni multiple dei crediti, previste fino a oggi.

La norma, secondo le intenzioni del governo, è da inserire nel comparto delle misure di contrasto alle frodi riguardanti agevolazioni fiscali ed economiche. Nella sostanza proibisce ai detentori di crediti ceduti una prima volta, di "passarli" a loro volta a un secondo soggetto. Un'abitudine che, secondo l'escutivo, potrebbe puntare a nascondere l'origine effettiva dei crediti. E che alcuni soggetti metterebbero in pratica solo con l'obiettivo dio "incassare" crediti in realtà inesistenti.

Cosa dice la norma

L'articolo 28 del decreto sostegni consente solamente:

  1. In caso di opzione per lo sconto in fattura, la possibilità di cedere il credito da parte del soggetto che ha effettuato gli interventi, con divieto di successive cessioni da parte del soggetto favorito dal primo "trasferimento".
  2. In caso di cessione del credito, la facoltà di cedere il credito da parte del beneficiario originario, con divieto di successive cessioni da parte del secondo beneficiario.

Il decreto prevede anche una norma transitoria a disciplinare le operazioni che ricadono in queste due categorie, effettuate prima del 7 febbraio 2022. E' consentita cedere crediti e sconti in fattura ad altri soggetti, comprese le banche e gli altri intermediari finanziari, esclusivamente una volta, ferme restando le ulteriori condizioni di validità della cessione, così come previste dalla normativa.

Le reazioni

Questo cambio in corso d'opera delle regole del gioco ha suscitato la protesta di parecchie associazioni di categoria. La Cna, sodalizio che riunisce le imprese artigiane, parla di "mossa suicida per la ripresa del settore". A partire dai tempi, dato che la nuova "stretta" è arrivata a nemmeno un mese dall'approvazione della legge di Bilancio. Gli artigiani sostengono sia "comprensibile e condivisibile" l'obiettivo di eliminare ogni spazio agli operatori disonesti, alla luce anche delle numerosi frodi denunciate. Per Cna, però, il divieto di doppia cessione "finirà con l’azzerare ogni possibilità di ricorrere al bonus fiscale per un numero elevatissimo di privati e imprese, inibendo a una fetta importantissima di mercato proprio l’asset strategico dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, al centro degli sforzi del Pnrr".

Altri sarebbero stati i metodi da seguire per frenare le frodi. Per esempio utilizzare le banche dati disponibili all’Agenzia delle Entrate, che consentirebbero di individuare gli autori di cessioni "sospette". Oppure imporre alle banche l’utilizzo di una serie di strumenti di valutazione, filtro e controllo.