Statali, aumenti in busta paga: quanto e da quando

Gli stipendi dei dipendenti pubblici diventano pesanti: saranno erogati anche gli arretrati

Busta paga (Ansa)

Busta paga (Ansa)

La Corte dei Conti ha dato il via libera: contratti e buste paga dei dipendenti statali cambiano. E saranno più pesanti. Di quanto? Gli aumenti dipendono dalla categoria e vanno da 63 a 117 euro lordi al mese. Il nuovo corso ha effetto anche retroattivo, in particolare sul periodo 2019-2021 e questo significa che nella busta paga di maggio arriveranno a tutti i dipendenti statali, lavoratori che sono andati in pensione in quel triennio compresi, anche gli arretrati di oltre tre anni: un totale di arretrati che va da 1.680 a 2.545 euro.

Gli aumenti

Buste paga più pesanti, ma anche contratti diversi: per gli statali sono diversi gli aspetti nuovi. Come lo sblocco delle carriere e quindi la possibilità di accedere a scatti d'anzianità, ma anche a promozioni. Per i funzionari sono previsti 2.250 euro lordi annui, per gli assistenti 1.250, e per gli operatori 800 euro lordi annui. Ogni funzionario o assistente potrà avere al massimo cinque scatti durante la propria carriera, ogni operatore al massimo due. Con il nuovo corso assumono un valore determinante anche i titoli di studio.

Il nuovo accordo prevede inoltre l'introduzione di due nuove tipologie regolamentate: lo smart working e il lavoro da remoto.

Gli arretrati: in busta paga oltre 2 mila euro

La firma del nuovo contratto delle Funzioni centrali è arrivata nel 2022. Ma il periodo coperto dall’accordo è quello che va dal 2019 al 2021. Questo significa che nelle buste paga di maggio saranno riconosciuti ai dipendenti di ministeri, agenzie fiscali, Inps e Inail, anche gli arretrati maturati negli ultimi tre anni. Secondo i conteggi dell’Aran, per i funzionari gli arretrati saranno in media di 2.545 euro lordi, quelli per gli assistenti di seconda area di 1.906 euro lordi, mentre per gli operatori della prima area gli arretrati medi sarebbero di 1.680 euro.

Gli aumenti fino a 117 euro lordi al mese

Il nuovo contratto prevede aumenti che variano da 63 euro lordi mensili per gli operatori della prima fascia, fino a 117 euro lordi mensili per i funzionari di grado più elevato. La media degli aumenti, secondo quanto calcolato dall’Aran, è di 105 euro lordi mensili. Oltre agli aumenti, nelle buste paga di maggio arriveranno gli arretrati di oltre tre anni, visto che il contratto copre il periodo 2019-2021. Gli arretrati vanno da 1.680 euro per gli operatori, a 1.906 euro per gli assistenti, fino a 2.545 euro per i funzionari. A riceverli saranno anche coloro che sono andati in pensione nel triennio.

Lavoro agile, niente più limiti se c’è efficienza

Vengono introdotti due tipi di lavoro agile: lo smart working propriamente detto e il lavoro da remoto. Nel primo caso si tratta del classico meccanismo dello smart working per obiettivi. Che non avrà limiti, ma dovrà garantire l’efficienza dei servizi pubblici. La giornata sarà divisa in due fasce: contattabilità e disconnessione. La fascia di disconnessione va dalle 22 alle 6. La fascia di contattabilità, durante la quale invece possono essere inviate mail ed effettuate telefonate, non può comunque durare oltre l’orario medio giornaliero di 9 ore.