Quanto aumenterà la pensione da gennaio 2023? Ecco i calcoli. Beffati i più poveri?

Tutti gli incrementi degli assegni mensili legati all'indicizzazione dei trattamenti pensionistici all'inflazione

Dal prossimo gennaio le pensioni saranno rivalutate in modo significativo.Si tratta praticamente di una mensilità in più all’anno. Ma non mancano le polemiche.

Alcuni esempi degli aumenti delle pensioni da Gennaio
Alcuni esempi degli aumenti delle pensioni da Gennaio

Il meccanismo di rivalutazione contenuta

Il meccanismo di calcolo è stato deciso dal governo Draghi in relazione all'iflazione. Tale quota sarà applicata al 100% per l'importo di pensione fino a quattro volte il trattamento minimo (la pensione minima è attualmente a 525 euro), del 90% per l'importo da quattro a cinque volte e del 75% per l'importo superiore a cinque volte.

L'indice di inflazione

L'indice d’inflazione stabilito dall'Istat è del 7,3%. Per effetto di questo valore e del meccanismo sopra illustrato gli aumenti saranno differenti a seconda delle varie fasce di reddito.

La polemica

E nonostante il meccanismo c'è chi già ha sentenziato: "Piu' soldi ai ricchi, meno ai poveri. Sembra ispirarsi a Robin Hood, ma al contrario, la rivalutazione delle pensioni che scatterà il prossimo anno". Certo è che in ogni caso tutti ne trarranno un beneficio.

La decisione

Il governo Draghi ha deciso circa un anno fa di rivalutare le pensioni, per aiutare a fronteggiare i prezzi galoppanti. Si tratta cioè di una misura antiinflazione.

La conferma

L'aumento sarà del 7,3%, e non era scontato. Dopo il cambio dell'esecutivo, si poteva temere che il nuovo ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti non confermasse la maxi rivalutazione. E invece il 9 novembre scorso ha dato il via libera alla misura. Il meccanismo di calcolo, che porta nelle tasche dei pensionati circa una mensilità in più all'anno, prevede aumenti molto diversi a seconda delle pensioni.

Aumenti da 39 a 171 euro al mese

La crescita degli assegni, come si legge in una simulazione del sindacato dei pensionati della Cgil, lo Spi, va da un minimo di 39 euro al netto dell'Irpef, a un massimo di 171 euro. Il calcolo si ispira a un criterio di progressività contenuta. La qual cosa significa che le percentuali di recupero del reddito variano tra assegni più alti e quelli più bassi. In modo che il recupero per i più bassi sia proporzionalmente più alto che per gli assegni più cospicui.

Meno soldi ai poveri

In proporzione al reddito attuale crescono di più le pensioni minime ma in termini assoluti l'aumento per i trattamenti maggiori otterranno più soldi.

Quindi, come detto, una progressività c'è. Ma salta all'occhio uno 'strabismo' della norma, che premia con pochi spiccioli i redditi medio bassi (tra pensioni minime e pensioni a mille euro, che costituiscono il grosso delle pensioni italiane, gli aumenti vanno da 39 a 62 euro).

Più soldi ai "ricchi"

Per pensioni ben più alte, chi prende 2.215 euro al mese, l'anno prossimo si vedrà aumentare l'assegno di ben 129 euro arrivando a 2.344, chi prende 2.838 avrà un aumento addirittura di 171 arrivando a 3.009.

Piramide capovolta

C'è chi sostiene che il meccanismo andrebbe ribaltato applicando gli aumenti, in valori assoluti, maggiori alle pensioni più basse.

Il sindacato

In ogni caso "dopo anni di blocchi e di tagli, la rivalutazione delle pensioni torna quindi a pieno regime portando una boccata d’ossigeno per milioni di pensionati italiani in un momento particolarmente complicato per il nostro paese, con il forte aumento dei prezzi e delle bollette. Dopo la legge delega sulla non autosufficienza ora la rivalutazione delle pensioni. Il meccanismo di calcolo che abbiamo riconquistato un anno fa nel confronto con il governo Draghi porterà da gennaio importanti aumenti per tutti”, ha commentato il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti.

CONSULTATE QUI LA TABELLA CON TUTTI GLI AUMENTI