Assemblea Assolombarda, Boccia: piano da 170 miliardi. Il premier: lavoriamo insieme

Botta e risposta tra il numero uno di Confindustria e Giuseppe Conte. Bonomi: il modello a cui guardare è "il Metodo Milano"

Il presidente Mattarella all'Assemblea Assolombarda

Il presidente Mattarella all'Assemblea Assolombarda

Milano, 3 ottobre 2019 - L'Assemblea di Assolombarda fa il pieno di esponenti del Governo. Che sia un riconoscimento alla città o al lavoro dell'associazione degli industriali, sono moltissime le istituzioni e i dirigenti dello Stato che hanno scelto di partecipare all'assise, la terza per Carlo Bonomi e oggi, in particolare, un'occasione per onorare tutti l'ex presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, morto ieri sera a Milano e ricordato in apertura di lavori con un minuto di silenzio.

Governo e imprese che ''lavorano insieme'' per la crescita del Paese e ''vincono le sfide''. Questa l'inedita immagine uscita dall'assemblea di Assolombarda, dove il presidente degli industriali Carlo Bonomi si è confrontato con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Un discorso appassionato, con critiche e proposte da parte di Bonomi, a cui il premier ha risposto riconoscendo il ruolo delle imprese e tendendo la mano per una futura collaborazione. Al termine è stato lo stesso Bonomi a coglierne la 'disponibilità''. Un dialogo che ha visto come testimoni la folta platea di imprenditori, da Tronchetti Provera a Confalonieri a Marcegaglia, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e una nutrita presenza istituzionale, dal capo dello Stato Sergio Mattarella, che non è intervenuto ma è stato salutato con una standing ovationi, al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, quello della Difesa Lorenzo Guerini, la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, e numerosi viceministri. 

Conte

"Siete il motore dell'Italia, della sua crescita, del suo export e ogni vostro primato è un motivo di orgoglio per me, per il governo, per il Paese" ha esordito il premier, che dopo aver parlato di fisco, di infrastrutture, di Mezzogiorno, di rilancio dell'edilizia, ha terminato con un'apertura al mondo delle imprese: "Per troppi anni la politica non ha saputo ascoltare le istanze di tutto il mondo produttivo. Si è irrigidita, si è chiusa in uno specchio autoreferenziale. Questo governo, al contrario, vuole voltare pagina. Le porte di Palazzo Chigi e di tutti i ministeri sono aperte: lavoriamo fianco a fianco, con fiducia e coraggio, per imprimere una vera svolta all'Italia. Soltanto remando insieme nella medesima direzione riusciremo a dare risposte concrete a queste aspirazioni. Abbiamo molte sfide davanti a noi, corriamo, cresciamo, vinciamole tutti insieme".

Boccia

Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia nel suo intervento ha avanzato la ricetta: "Visto che la Germania è in recessione, proponiamo un piano infrastrutturale transnazionale europeo da mille miliardi di euro di cui 100 in dotazione all'Italia. Realizziamo quindi un piano infrastrutturale da 170 miliardi di euro che crea occupazione e sviluppo". Due le strade: sbloccare 70 miliardi di fondi per cantieri già stanziati e avviare un piano europeo da 1000 miliardi (100 per l'Italia). Poi ha rilanciato: "Bisogna aprire cantieri per opere infrastrutturali per 70 miliardi di euro, già stanziati, nominando dei commissari e "andando in deroga, come già fatto con il modello Expo o come per il ponte di Genova. Non dibattiamo troppo per 2-3 miliardi della legge di bilancio, guardiamo avanti".

Bonomi

Il presidente di Assolombarda ha chiuso il suo intervento con un appello alla società civile: il modello a cui guardare è "il Metodo Milano, che affonda le sue radici nei Secoli. E' il metodo che ci ha portato a vincere Expo 2015" o che è valso "il successo per la candidatura alle Olimpiadi 2026". Secondo Bonomi, "credere che sia solo la politica, dall'alto, a cambiare l'Italia e a ridare impulso alla crescita è una pericolosa illusione che non dà risultati". Bisogna costruire "fondamenta civili ed economiche di un'Italia nuova e più giusta dal basso, noi tutti insieme, oppure un Paese a demografia a picco e bassa produttività non sarà capace della svolta civile che è più che mai necessaria"

Sala

Il sindaco di Milano ha ringraziato il Capo dello Stato Mattarella soprattutto "per il suo grande impegno a favore della stabilità delle istituzioni nazionali e a favore della positivita' del loro rapporto con l'Europa e con il mondo. Per la stabilità delle istituzioni nazionali e la positività del rapporto con l'Europa e con il mondo lei è stato un'ancora di salvezza per il mondo imprenditoriale". L'autonomia che "non deve essere la bandierina di un partito", ha proseguito Sala, non va "sminuita", anzi va "associata a una riforma delle istituzioni locali" che sono troppe e complesse con oltre 8mila Comuni, province ed ex province, regioni e "14 città metropolitane che in un altro Paese sarebbero solo tre".