Assegno unico per famiglie con figli, slitta a gennaio 2022. Ecco come funzionerà

Lo ha annunciato il ministro Elena Bonetti: per sei mesi saranno ancora erogati assegni famigliari e bonus bebè

Assegno unico e universale per i figli

Assegno unico e universale per i figli

Prime novità e non proprio positive sull'assegno unico e universale, la nuova e "rivoluzionaria" misura di sostegno per le famiglie con figli diventate legge lo scorso 21 aprile. Le erogazioni economiche ai cittadini, liquidate sul conto corrente o trasformate in credito d'imposta, sarebbero dovute iniziare a luglio e invece entreranno a regime "a partire da gennaio 2022 - ha annunciato la ministra per le Pari opportunità e la Famigilia, Elena Bonetti - ma il percorso comincerà dal primo luglio". Motivo? "Non vogliamo che accada che le famiglie italiane abbiano dei disagi. Siccome i dipendenti oggi stanno percependo le loro detrazioni in busta paga, siccome ci sono stati degli anticipi, questi primi sei mesi devono innestarsi su un percorso di detrazione fiscale che deve continuare. Le detrazioni fiscali saranno poi completamente assorbite nell'assegno unico da gennaio". In altre parole, si è voluto evitare un corto circuito contabile: da luglio a fine 2021 le famiglie continueranno a percepire gli assegni famigliari e il bonus bebè, laddove previsto, ma intanto verranno raccolte le domande per il nuovo assegno universale che a regine assorbirà tutti gli altri strumenti di welfare parentale. 

 

Chi ne ha diritto: i requisiti

  • I cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale
  • soggetti tenuti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia
  • residenti e domiciliati in con i figli a carico in Italia per la durata del beneficio
  • residenti in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno biennale
  • lavoratori dipendenti, autonomi e titolari di partita IVA

Come funziona

  • L'assegno unico universale sarà riconosciuto a tutte le famiglie con figli fino a 18 anni (elevabile fino a 21 anni)
  • L'ammontare dell'assegno viene determinato in base all’indicatore ISEE
  • In caso di figlio successivo al secondo, è prevista una maggiorazione del venti per cento
  • In caso di figlio disabile, viene riconosciuta un'integrazione economica dal 30 al 50%
  • L'assegno verrà calcolato in modo tale da non risultere  inferiore al trattamento già percepito dal nucleo famigliare​
  • L'assegno verrà richiesto direttamente sul portale Inps con Spid o Pin e i patronati Caaf

Età

  • L'assegno viene riconosciuto dal settimo mese di gravidanza fino al 21esimo anno di età del figlio
  • Il figlio maggiorenne potrà incassare direttamente l'assegno
  • L'assegno potrà essere richiesto anche per figli maggiori di 21 anni che ancora vivono nel nucleo famigliare

L'importo

Non sono ancora state determinate le soglie minime e massime dell'assegno, il cui importo terrà conto dell'età del figlio e dipenderà prevalentemente dalle condizioni economiche della famiglia espresse dall'indicatore Isee. Il premier Draghi ha parlato di 250 euro mensili, da intendersi come importo massimo, al netto delle maggiorazioni legate a eventuali disabilità. La somma minima dovrebbe aggirarsi attorno a 80 euro mensili. Molto dipenderà dai fondi a disposizione e dalle coperture al momento quantificabili in 20 miliardi di euro stanziati nella legge di bilancio

Da sapere

  • L'assegno unico universale spetta anche ai percettori del reddito di cittadinanza
  • In caso di divorzio o separazione, l'assegno spetta al genitore affidatario o ad entrambi in caso di affido condiviso