Ammortizzatori e cassa Covid, improvviso aumento di richieste in Lombardia

A novembre si registra un'impennata di domande “preventive”: la ripresa c’è, ma pure il timore di nuove restrizioni

Sul mondo del lavoro pende la spada di Damocle del Covid

Sul mondo del lavoro pende la spada di Damocle del Covid

Milano - Una curva che da gennaio 2021 scende mese dopo mese, per tornare poi a impennarsi a novembre, con un +20-25% rispetto a ottobre. È quella che rappresenta le richieste che le aziende milanesi hanno presentato all’Inps per accedere agli ammortizzatori sociali straordinari, legati all’emergenza coronavirus e quindi “a termine“. "Si tratta principalmente di imprese del commercio e del terziario – spiega Alberto Giuseppe Maria Dotto, della direzione di Coordinamento metropolitano di Milano –, ristoranti e imprese con meno di cinque dipendenti che chiedono gli ammortizzatori sociali in via preventiva, fino a fine anno. Un aumento che potrebbe essere legato anche alla previsione di nuove restrizioni – sottolinea il dirigente – che metterebbero ancora in difficoltà alcuni settori che si stanno riprendendo".

A gennaio l’Inps di Milano aveva registrato 17.512 richieste di ammortizzatori sociali Covid (Cig in deroga, Integrazione salariale aziende agricole, Cig industria e Fondo di integrazione salariale), oltre a 1.023 richieste di cassa ordinaria. A febbraio 24.547 richieste di ammortizzatori Covid, a marzo 21.465, ad aprile 16.252. A maggio una nuova impennata, con 24.745 richieste, scese a 15.050 a giugno e 13.635 a luglio. Ad agosto solo 6.616 istanze per ricevere ammortizzatori Covid, scese ancora a 5.863 a settembre. A ottobre sono arrivate all’Inps 5.257 richieste di cassa Covid: un dato tre volte più basso rispetto a gennaio, segnale di ripresa per aziende che, al netto di chiusure e licenziamenti, hanno superato la crisi e sono riuscite a rimanere in piedi senza il sostegno degli ammortizzatori sociali. Fino a quando, a novembre, si è registrata l’impennata di richieste.

Anche i pagamenti diretti individuali sono scesi nell’arco di dieci mesi, passando dai 29.777 complessivi di gennaio agli 8406 di ottobre. Un superlavoro per l’Inps che, per migliorare il servizio, ha sviluppato progetti come la “nuova domanda Unica di Cig“, rivolta a cittadini e imprese. Sul fronte dei controlli contro i “furbetti“ della cassa integrazione, invece, finora quest’anno sono stati revocati gli ammortizzatori sociali a 91 lavoratori sul territorio di Milano, a seguito di ispezioni dell’Inps. Tra questi 81, pur essendo in cassa integrazione, continuavano a lavorare in aziende che, in questo modo, scaricavano illecitamente il costo del lavoro sulle casse dell’Inps. Altre 6 persone, invece, percepivano la cassa integrazione legata all’emergenza sanitaria ma lavoravano in altre ditte, anche in questo caso violando la legge. Casi che sono la punta dell’iceberg, in un sistema dove convivono ditte in difficoltà e altre che hanno partecipato a una corsa per accaparrarsi fondi pubblici.