Allarme crescita, Italia in frenata al -9%

L'Sos dell'Ufficio parlamentare di Bilancio: "Difficile centrare l'obiettivo programmatico del Governo al 6% del Pil". Gultieri interviene con un Tweet

Roberto Gualtieri

Roberto Gualtieri

Roma, 20 gennaio 2021 - C'è una crisi economica da risolvere prima ancora di una crisi politica. Fiaccata da quasi un anno di pandemia, l'Italia arranca e i dati macroeconomici preoccupano tanto da indurre il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ad alcune precisazioni. ''Troppe inesattezze, ristabiliamo la verità sulla crescita dell'Italia nel 2020. Gli organismi nazionali e internazionali confermano le previsioni del governo sul Pil. Da Banca d'Italia, Istat, Ocse, e l'Upb lo stesso -9% della Nadef''. Lo scrive Gualtieri in un post affidato a Twitter, forse anche in risposta all'ultimo report dell'Ufficio parlamentare di bilancio.

''Per l'anno in corso, anche prefigurando un rapido recupero ciclico a partire dalla primavera - scrive l'Ufficio nella memoria inviata al Parlamento sullo scostamento di bilancio - appare difficile la realizzazione dell'obiettivo programmatico del Governo per il Pil (6%). Le previsioni più recenti di istituzioni e analisti privati, ricorda l'Upb, si orientano verso una crescita dell'economia italiana nel 2021 compresa tra 3,5 e 4,8 punti percentuali. L'Ufficio presenterà un aggiornamento del quadro macroeconomico di medio termine in febbraio, ''dopo il rilascio delle stime preliminari sul pil del quarto trimestre''.

"La predisposizione di misure per 32 miliardi in termini di indebitamento, corrispondenti a un peggioramento del saldo di 1,8% del Pil, porterebbero,  il deficit per l'anno in corso poco al di sotto del 9 per cento, rispetto al 7 previsto dalla Nadef 2020'', rileva. Data la natura temporanea dei nuovi interventi, dal prossimo anno la Relazione conferma il percorso di rientro dei conti pubblici riportato nella Nadef 2020, che indicava disavanzi delle amministrazioni pubbliche in riduzione, al 4,7 per cento del pil nel 2022 e al 3 per cento nel 2023", spiega l'Upb.  L'economia italiana che boccheggia non può non guardare agli oltre duecento miliardi di euro del Recovery Plan su cui però arrivano le bordate dell'ex ministro Tria.

"Il Recovery Plan in 7 mesi non è stato fatto, è stato cambiato e migliorato in una settimana sotto la pressione e la minaccia della crisi di governo. Ma è il metodo 'bunker' che non funziona, un bunker in cui Palazzo Chigi si è asserragliato, in cui non si ascolta nessuno. Quello che è uscito fuori era non leggibile dal punto di vista mio ma anche per tanti altri osservatori economisti".