Air Italy, dramma occupazione: "Prorogare la cassa a fine anno"

Malpensa, il sindacato vuole bloccare il licenziamento dei 1.383 dipendenti della compagnia

un presidio dei lavoratori Air Italy

un presidio dei lavoratori Air Italy

Malpensa, 3 aprile - La comunicazione che nessuno tra il personale di Air Italy, complessivamente 1.383 dipendenti di cui 800 a Malpensa, avrebbe voluto ricevere: il 30 giugno scadrà la cassa integrazione e la compagnia messa in liquidazione dai soci Alisarda e Qatar Airways dall’11 febbraio 2020 avvierà la procedura di licenziamento collettivo. Immediata la reazione dei sindacati confederali, che hanno annunciato un’assemblea dei lavoratori per martedì 6 aprile e una mobilitazione a Roma, davanti al Mise, il 14 aprile. "É trascorso più di un anno dallo stop all’attività – rileva Luigi Liguori, segretario della Filt Cgil di Varese – mesi durante i quali, complice anche la pandemia, non è stata trovata un’alternativa industriale che potesse dare un futuro ai dipendenti con la cessione dei rami d’azienda.

Con la scadenza della cassa integrazione a fine giugno si profilano i licenziamenti, a cui noi sindacati ci opponiamo e chiediamo come primo passo urgente di estendere la cassa Covid fino al 31 dicembre di quest’anno". Altra richiesta è quella di istituire una cabina di regia con il Governo e i Ministeri dell’Economia, Lavoro e Trasporti, per affrontare in modo strutturale e non con interventi tampone la grave crisi del trasporto aereo, che ha perso il 75% di fatturato.

La situazione di Malpensa, sottolinea ancora Liguori " è lo specchio della gravità del momento, 15 mila lavoratori sono in cassa integrazione, pari al 70% degli addetti complessivi, il calo del traffico, ancora nei mesi di gennaio e febbraio ha segnato – 85%". La situazione più drammatica riguarda il personale Air Italy, a rischio licenziamenti se non sarà accolta la richiesta di estendere la cassa integrazione. Intanto in questi giorni da Malpensa con le compagnie low cost si decolla per le vacanze pasquali, mete le Canarie e le Baleari, un piccolo boom dal 31 marzo al 7 aprile, con 88 mila passeggeri previsti tra arrivi e partenze, mentre stamattina riprendono i collegamenti con New York . Ma la crisi è ancora profonda.