QUANTO COSTA A CITTADINI E IMPRESE IL GREEN DEAL UE?

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LA SCOMMESSA verde dell’Europa sarà sfidante ma non sarà indolore per i cittadini e le imprese. Lo ha anticipato il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, presentando il pacchetto “Fit for 55”, la roadmap del progetto verde con cui l’esecutivo Ue tradurrà in pratica il Green Deal. Il pacchetto Fit for 55 prevede 13 proposte legislative sull’energia e sul clima che hanno lo scopo ambizioso di prevedere per l’Unione Europea di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 come previsto dall’accordo sulla neutralità climatica al 2050 approvato recentemente dal Parlamento Europeo. Alcune di queste proposte di legge sono un aggiornamento delle normative per allinearle con il Green Deal. Per esempio, la revisione del sistema ETS, Emission Trading Scheme, il mercato del carbonio europeo che coprirà trasporti e riscaldamento degli edifici e si allarga ad aviazione e settore marittimo. Oppure le modifiche alla direttiva sulle energie rinnovabili (RED); sale dal 32% al 40% l’obiettivo per le rinnovabili, mentre quello sul consumo primario e finale di energia al 36-39%.

In altri casi, invece, il pacchetto “Fit for 55“ introduce nuova legislazione: ad esempio la proposta di tassa sul carbonio alla frontiera (una forma di dazio sul contenuto di carbonio idei prodotti importati) o la nuova strategia forestale dell’UE.È lo sforzo legislativo più poderoso mai tentato finora per accelerare la transizione verde. E ancora: il Social Fund un fondo da circa 10 mld di euro l’anno destinato all’impatto della transizione. Arriva un obiettivo comunitario per la CO2 assorbita dai pozzi di carbonio naturali, 310 mln di t di CO2 al 2030. Sui trasporti: riduzione delle emissioni medie delle auto nuove del 55% dal 2030 e del 100% dal 2035 rispetto ai livelli del 2021. Tutte le nuove auto immatricolate a partire dal 2035 saranno a emissioni zero. L’Ue deve ora ridurre le emissioni nel prossimo decennio, più di quanto abbia fatto nei tre decenni precedenti messi insieme. L’Unione Europea produce meno del 10% delle emissioni globali di anidride carbonica ed è uno dei maggiori importatori di combustibili fossili: non può quindi pensare di essere leader mondiale della sostenibilità ma può rappresentare un esempio virtuoso ed un esempio internazionale di buon governo dell’ambiente.

Davide.gaeta@univr.it