Priscilla, il maestro distillatore più premiato al mondo

Priscilla Occhipinti

Priscilla Occhipinti

AVREBBE POTUTO fare il medico, seguendo la strada tracciata dalla madre, oppure avrebbe potuto scegliere un settore dove la presenza femminile era già consolidata. Ad esempio, quello del vino. Invece Priscilla Occhipinti non ha fatto né l’una né l’altra cosa, perché dopo il liceo classico e la laurea in Enologia e viticoltura all’Università di Firenze è entrata in un mondo dove di quote rosa nessuno aveva ancora mai sentito parlare: quello delle grappe. Non che dal punto di vista numerico le cose siano cambiate in maniera significativa, ma di sicuro una rivoluzione lei l’ha iniziata e portata a compimento.

Ancora oggi risulta essere l’unica donna in Italia a curare personalmente l’intero percorso (dalla selezione delle vinacce all’ultima goccia di distillato che esce dagli alambicchi) ed è anche il maestro distillatore più premiato al mondo con una bacheca che fino ad ora conta qualcosa come 162 medaglie internazionali oro e doppio oro, l’ultima delle quali conquistata poco tempo fa a Berlino con la grappa "Gente di Maremma", ovvero, dice Priscilla Occhipinti, "la nostra etichetta più semplice, il prodotto base". Ma è proprio forse la semplicità uno degli elementi vincenti del suo talento e dell’azienda che sforna eccellenze nelle campagne maremmane, in località Aratrice, nel territorio di Civitella Paganico. Semplicità perché tutto dipende dalla sua capacità di capire subito – dall’olfatto e dall’assaggio – se quei profumi e quei sapori potranno davvero trasformarsi in un distillato di alta o altissima qualità. Priscilla Occhipinti, 43 anni, questo mondo lo incontra molto presto grazie all’amicizia che il padre Roberto ha con Gioacchino Nannoni, maestro distillatore e proprietario della distilleria artigianale che negli anni Settanta già aveva qualcosa da dire più di molte altre. Priscilla – a 17 anni, ancora sui banchi del liceo – resta affascinata da quell’intreccio di serpentine, alambicchi e aromi che escono da ogni "sbuffo" delle caldaie. Capisce che il suo futuro non sarà in un reparto ospedaliero a curare il fisico delle persone ma, piuttosto, andrà ad occuparsi dello "spirito". In tutti i sensi.

L’anno della maturità classica studia anche per conseguire la patente da conduttore dei generatori di vapore, poi prende la patente per i camion e impara anche a saldare e a fare manutenzione dei motori dei macchinari che si usano in distilleria. Questo perché nei giorni intensi della produzione, se qualcosa si guasta, non c’è tempo di aspettare il tecnico: lei si rimbocca le maniche e rimette in moto tutto il circuito. Il fatto di essere riconosciuta quale miglior maestro distillatore a livello mondiale ha inciso non poco nel lavoro della "Distillera Nannoni": oggi, almeno l’85 per cento dei prodotti che escono dall’azienda sono per conto terzi. Si parla di oltre 100mila bottiglie ogni anno fra grappe, brandy, acquavite, wisky, gin, vermuth, bitter e amari che lei studia, cura, testa e perfeziona per nomi di gran prestigio, tipo Montevertine, Il Borro, Ferragamo, Ornellaia, Fendi, Masciarelli, Castello di Collemassari e anche per il Gruppo Illy che a lei ha affidato il suo cacao più pregiato (il criollo, prodotto nelle tenute del Venezuela) per trasformarlo in un brandy, il "Domorum". Il cliente più lontano arriva dalla California, dalla Napa Valley, da dove l’azienda "Castello di Amorosa" commissiona distillati che nascono dalle vigne dei terreni italiani, ma quello più originale è della Colombia: dopo averle chiesto di produrre una grappa, ha noleggiato un jet privato per arrivare in Italia e andare a vedere di persona la botte dove la stavano facendo invecchiare. Voleva conoscere la "culla" della sua creatura. Di barriques in invecchiamento Priscilla ne ha oltre mille e "l’azienda – racconta – continua a crescere grazie ad uno staff affiatato, con le mie socie Rossana e Morena, e grazie anche ad una famiglia che mi ha sostenuto sin dall’inizio di questa mia scelta, in tutto e per tutto". Un’azienda diventata oggetto anche di due tesi di laurea e di una pubblicazione di una docente della Bocconi e con Priscilla Occhipinti (che fa parte del direttivo nazionale di Assodistil) che non poteva passare inosservata nel resto del mondo. "Ho avuto proposte di lavoro molto interessanti dal punti di vista economico da Australia, Russia e Cina, ma non ho alcuna intenzione di portare fuori dalla Maremma il know how e le tradizioni". Perché il suo non è un lavoro, è un distillato di passione e amore per la Maremma.