LEGGE SUL BIOLOGICO: "OCCASIONE STORICA, L’ITALIA NON LA PERDA"

"BISOGNA fare presto". L’appello di Maria Grazia Mammuccini (nella foto), presidente di FederBio, nasce dall’auspicio che l’Italia non perda un’occasione storica. Manca solo un ultimo passaggio perché la legge sul biologico sia realtà, dopo anni di attesa. Il Ddl è stato approvato dal Senato lo scorso 20 maggio con 195 voti favorevoli, uno contrario e un astenuto. Ora la legge torna alla Camera, dove era stata approvata con un voto bipartisan ormai due anni fa. "Ma il via libera finale della norma – l’allarme lanciato da FederBio insieme alle altre associazioni del settore, Aiab e AssoBio – potrebbe essere ostacolato a vari livelli, soprattutto dall’alzata di scudi di una parte del mondo scientifico sull’equiparazione del biologico con il biodinamico. Una polemica che ha pochi motivi di essere". Mammuccini parte da una certezza. "La legge costituisce un’occasione per l’agricoltura italiana, già leader in Europa e nel mondo per la produzione bio".

Uno strumento normativo "è fondamentale per supportare la transizione agroecologica e permettere di allineare l’Italia agli obiettivi ambiziosi del Green deal europeo e delle strategie Farm to fork e Biodiversità 2030". Cioè triplicare la superficie coltivata a biologico e a ridurre del 50% l’uso di pesticidi e antibiotici e del 20% quello dei fertilizzanti entro il 2030. Con una superficie agricola utilizzata del 15,8%, contro una media europea del 7,8%, negli ultimi dieci anni il biologico ha fatto registrare trend di crescita a doppia cifra in Italia. Le superfici bio, circa 2 milioni di ettari, sono aumentate del 79%, mentre le aziende, che attualmente sono oltre 80mila, del 69%. Dati che secondo FederBio "confermano una trasformazione del modo di produrre e consumare cibo".

Ecco perché ora "occorre che la Camera approvi in via definitiva il provvedimento in tempi rapidi – osserva Mammuccini – in modo da riuscire a cogliere tutte le opportunità di questa fase di cambiamento strategico. La norma arriva proprio nel momento giusto, a distanza di poco tempo dall’adozione del Piano d’azione europeo per il biologico, redatto in attuazione della strategia Farm to fork, e all’avvio del percorso di stesura del Piano strategico nazionale della Pac. L’approvazione della legge può costituire la spinta giusta affinché il governo metta a punto un Piano d’azione nazionale per il biologico". La norma prevede la possibilità di registrare il marchio biologico ‘Made in Italy’ e di istituire distretti biologici.

Giuseppe Catapano