INTERVENTO REGIONALE E SPESA EFFICIENTE

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A PARTIRE DAGLI ANNI ’80 la struttura dei consumi alimentari è cambiata e con essa il sistema agro-alimentare. La domanda ha progressivamente raggiunto la saturazione è si è spostata verso nuove attenzioni. L’imitazione di modelli esteri dei consumi, con cibi pronti, spesso porzionati se non mono-porzione, precucinati, ad alto valore aggiunto di servizi inclusi, per un consumo rapido, funzionale più che edonistico. Al contempo sono cresciute le attenzioni salutistiche, la dieta mediterranea, l’uso dell’alimentazione come strumento di prevenzione nelle malattie, la sensibilità ambientale, la scoperta dei prodotti biologici ed oggi (correlata da inevitabile polemica per il testo in approvazione parlamentare) la parola magica ‘biodinamica’. Un ulteriore componente del consumo cresciuto esponenzialmente è rappresentato dalle produzioni tipiche di qualità, caratteristico delle realtà locali e regionali.

La conseguenza sul sistema agro-alimentare di quanto sopra ricordato è una progressiva integrazione tra comparti del sistema: agricoltura, industria e distribuzione hanno subito grandi trasformazione anche in virtù di una progressiva internazionalizzazione e globalizzazione dell’economia. Il risultato è stato un processo che ha portato ad un sistema bipolare con, da un lato, grandi gruppi industriali, spesso con capitali di provenienza estera, nell’industria alimentare e soprattutto nella grande distribuzione organizzata; dall’altro, con distretti alimentari e denominazioni geografiche, strettamente connesse all’agricoltura locale, a difendere la tradizione agro-alimentare italiana sia nei consumi interni sia nei mercati internazionali. I cambiamenti e le fragilità del sistema, specie a monte della catena, chiamano in causa l’intervento pubblico ed i fondi che promuovano lo sviluppo rurale per la competitività delle aziende agricole e la loro permanenza sul territorio. La politica dei fondi in agricoltura è intrecciata con la politica comunitaria ma soprattutto regionale. L’efficienza ed efficacia della spesa è infatti strettamente dipendente dall’efficienza delle Regioni. Non basta quindi disporre di fondi, pur necessari, quanto agire rapidamente nel riammodernare una macchina che lamenta forti differenze tra Nord e Sud d’Italia e tra uffici e competenze anche nelle Regioni più virtuose.

davide.gaeta@univr.it