IL BIOLOGICO VA "MA ORA SERVE LA RIFORMA"

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ASSOBIO (che associa produttori, trasformatori e distributori di food bio per il 60% del mercato) fa il punto sul settore dopo Sana, il salone internazionale del Biologico. Soddisfatti, chiediamo al presidente Roberto Zanoni? "Da un lato siamo molto contenti per i numeri e i trend. I consumi crescono ovunque nel mondo seppur con percentuali diverse. In Italia l’export va molto bene con una crescita dell’11%, un valore di quasi 3 miliardi di euro, il 6% di tutto l’export agroalimentare del Paese. Siamo primi in Europa e secondi al mondo, ma in procinto di diventare primi assieme agli Stati Uniti. Anche l’export di vino bio è in forte crescita, abbiamo raddoppiato i valori e siamo primi al mondo come vigneto bio".

Fin qui tutto bene…

"Certamente. L’Osservatorio Sana dimostra una volta di più che il biologico sta crescendo in Italia come in tutto il mondo. Ma mentre siamo i primi in Europa per numero di coltivatori biologici (oltre 70mila) e di imprese di trasformazione (oltre 10mila), la spesa pro capite cresce lentamente: appena 70 euro contro i 188 euro in Francia, 180 euro in Germania, 300 euro in Svizzera e Danimarca (dati Fibl & Ifoam, 2021). La crescita dei consumi interni c’è (+5%) ma è troppo timida, bisogna fare di più per stare al passo coi nostri competitor".

I terreni coltivati a bio comunque crescono…

"E anche questo è un fatto positivo + 5% delle superfici, e l’intera SAU nazionale biologica ha raggiunto il 16,6% contro una media europea dell’8-9%. Ma assieme ai terreni, alle produzioni, serve agire sui consumi interni che vanno rilanciati. Serve un accordo pubblico-privato: comunicazione, formazione e ricerca universitaria, istruzione scolastica: sono queste le linee su cui il governo italiano dovrebbe investire per innescare un processo virtuoso nello sviluppo di un’economia agricola biologica anche in Italia. Una svolta culturale necessaria, per sostenere produttori e distributori impegnati a fornire ogni giorno beni sostenibili a tutti i livelli della filiera, dal prodotto all’imballaggio".

C’è una legge sull’agricoltura biologica in dirittura d’arrivo…

"Dovrebbe arrivare in porto alla Camera entro ottobre, speriamo sia la volta buona dopo tanti ritardi. Ci attendiamo un grosso aiuto da questa riforma: più attenzione al territorio, il decollo dei bio-distretti, creare una piattaforma sulla tracciabilità validata dal ministero per seguire i prodotti dal campo alla tavola, anche quelli importati, per dare le massime garanzie ai consumatori".