Dossier Agroeconomy

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CRESCE IL SALDO commerciale positivo dei salumi italiani nell’interscambio con l’estero. IL 2020 è stato un anno dal doppio volto per le esportazioni dei nostri salumi: secondo le elaborazioni di Assica, nell’anno della pandemia le spedizioni dei nostri salumi italiani hanno registrato una flessione a volume ma una crescita a valore (+2,5% per 1,6 miliardi di euro). L’import è calato sia in quantità (-19%) sia in valore, fermandosi a quota 204,9 milioni di euro (-12,0%). Pertanto la dinamica import-export ha determinato un aumento del saldo commerciale: +5,0% rispetto al 2019 per un valore di 1, 4 miliardi di euro.

Complessivamente nel 2020 la produzione di salumi è risultata in flessione, attestandosi a 1,093 milioni di tonnellate da 1,176 del 2019 (-7,1%). In calo è risultato anche il valore alla produzione che ha mostrato una flessione più contenuta, scendendo a 8 miliardi di euro circa (-3,6%) da 8,2 del 2019. "Il Covid-19 ha colpito duramente anche la filiera suinicola, innanzitutto perché l’epidemia si è diffusa proprio a partire dalle regioni più importanti per la nostra suinicoltura (Lombardia ed Emilia-Romagna), in secondo luogo perché l’Italia ha adottato misure restrittive importanti per un periodo piuttosto lungo. La chiusura del canale Horeca ha sottratto, infatti, una fetta importante ai consumi di carni fresche e di salumi", spiega Ruggero Lenti, presidente Assica. La produzione nazionale di carni e prodotti trasformati, inoltre, è risultata penalizzata anche dal calo della domanda estera. "Nonostante il settore abbia, dunque, mostrato una certa resilienza grazie al canale Gdo e all’on line, la flessione dell’Horeca. Non è stata compensata e produzione e consumi hanno evidenziato una flessione", conclude Lenti.

L’insieme delle produzioni di conserve animali e di grassi lavorati ha chiuso il 2020 con un fatturato di 8.2 miliardi di euro, inferiore (-3,3%) a quello del 2019 (8.522 milioni di euro). La struttura dei consumi interni vede sempre al primo posto il prosciutto cotto, con una quota pari al 27,2% del totale dei salumi, seguito dal prosciutto crudo al 21,8%, da mortadellawurtel scesi al 19%, dal salame all’8,1% e dalla bresaola al 2,5.