"Ai miei ragazzi ho detto che siamo venuti qui per cambiare la mentalità del nostro continente. Non siamo arrivati qui per caso e non vogliamo accontentarci. Lotteremo per andare avanti, per i Paesi africani, per il mondo arabo". Così il Ct del Marocco Walid Regragui ha spiegato come la sua squadra, vera - e unica - rivelazione di questo Mondiale affronterà la sfida con la Francia di stasera per conquistare la finale. Al netto delle preoccupazioni per l'ordine pubblico in molte città europee, sarà una partita con una serie infinita di significati. Storici (il Marocco fu protettorato francese dal 1912 al 1956), sociali (la comunità marocchina è la più numerosa di Francia, dopo l'algerina), economici (la Francia è il primo investitore del Marocco) e sportivi (la stella del Marocco Achraf Hakimi gioca nel Paris Saint Germain). Ma forse il significato più importante è quello indicato dall'allenatore marocchino: "Cambiare la mentalità del nostro continente". Il Marocco di Regragui è organizzato, si difende bene e riparte, è ordinato e non ha paura. Quale migliore modello per un continente in cerca di riscatto?