Telefonate dalla Luna

In tanti sicuramente se lo ricorderanno. Siamo agli inizi degli anni Novanta e la Sip, ai tempi la principale azienda di telecomunicazioni italiana, scelse come testimonial per le pubblicità E.T., l'extraterrestre conosciuto in tutto il mondo grazie al film del 1982 diretto da Steven Spielberg. D'altronde la celebre frase "Telefono casa" calzava a pennello per presentare i nuovi apparecchi, talmente efficienti e innovativi da permettere di chiamare qualcuno su un pianeta lontano dalla Terra. Fantascienza, allora. Un po' meno ai giorni nostri. E' recente la notizia che una società italiana sta lavorando per lanciare uno smartphone in grado di garantire le comunicazioni tra la Luna e il salotto di casa, fornendo connessione costante ai rover, ai lander e agli uomini che opereranno sulla superficie e in orbita lunare. Ermes, il futuristico telefono battezzato con il nome del messaggero degli Dei, trasmetterà quindi dati, video e voce dalla Luna migliorando la quotidianità delle missioni. Una rivoluzione tecnologica necessaria, considerato che per i prossimi dieci anni sono in programma ben 95 viaggi spaziali, un progetto per avvicinare la Terra al suo satellite. E mai come ora le distanze sono un tema centrale. Il virus contro cui continuiamo a combattere le ha accentuate, separandoci da tutto: affetti, amici, luoghi del cuore. Anche solo la città di fianco alla nostra può sembrare una meta lontana anni luce, tanto per citare un'unità di misura comunemente utilizzata dagli esperti di astronomia. Bene, quindi. Viva la scienza che ci fa "viaggiare" nello spazio e nel tempo. Viva la tecnologia che ci semplifica la vita. Viva il progresso che ci dà la speranza di riavvicinarci. Affascinante l'idea di un incontro ravvicinato del terzo tipo, ma oggi ci accontenteremmo di poter tornare a parlare con il vicino di casa senza paura.