La capacità di rallentare

Prendo al volo il cappello che stavo incautamente lasciando sul sedile e scendo dalla metropolitana. A passi svelti mi dirigo verso l'uscita, facendo dribbling proseguo il mio percorso. Intorno a me sfreccia la città: studenti di rientro a casa, impiegati diretti al bar per una pausa caffé, runner in tuta pronti a immergersi nelle vie ombreggiate del parco. Anche io sono di fretta. Poi guardo l'orologio e capisco che ho un po' di margine. Così mi concedo un incredibile lusso: rallentare. E in questo modo mi accorgo che ha aperto una nuova libreria sull'angolo, che il maestoso glicine della via ha ancora qualche fiore. Che alla fermata del tram svetta la pubblicità di una mostra che mi piacerebbe vedere. Ormai siamo abituati a correre perennemente. A rincorrere gli impegni, le riunioni, gli orari. Abituati ad attraversare le nostre città senza prestare troppa attenzione a ciò che ci circonda. Ma ogni tanto – quando possiamo – facciamo un favore a noi stessi: riappropriamoci della lentezza.